Le ultime notizie sulla pensione anticipata giungono da Damiano che è tornato ad incalzare il Governo Renzi sulla quota 41 per i precoci e sulla sua proposta di flessibilità in uscita con una penalità massima del 2% annuo. Necessario, dice Damiano in una nota stampa, tornare a fissare dei paletti se si vuole dialogare col Governo di pensione anticipata. Siamo soddisfatti, puntualizza, perché ora la flessibilità in uscitaè un argomento inserito nell'agenda politica, ma l'attuale proposta concernente l'APE non ci convince.
Damiano: L'APE non è la soluzione per i lavoratori
Sebbene si possa pensare adun eventuale confronto col Governo, alcuni punti, su cui non si può più mediare, devono essere chiari. Non è più possibile continuare a deludere i lavoratori, dice l'onorevole, se di libera scelta deve trattarsi, allora le penalità non possono essere dell'ordine del 4% all'anno e gli anni di anticipo per poter uscire dal mercato del lavoro devono poter essere 4 e non 3.
#ape non deve essere un prestito. Proponiamo che l'inps eroghi la pensione; un anticipo fino a 4 anni e una penalizzazione annua del 2%.
— Cesare Damiano (@Cesare_Damiano) 10 maggio 2016
Per Poletti l'APE, anticipo pensionistico, proposta dal Governo è l'unicamisura sostenibile con le attuale finanze, che ne sarà dei precoci e della flessibilità a partire dai 62 anni?
Riforma pensioni e pensione anticipata, parla Damiano: no al prestito, si fissino dei punti
Per Poletti l'APE sarebbe, riporta Damiano, l'unica misura di pensione anticipata socialmente equa ed economicamente sostenibile. Per il Presidente della Commissione Lavoro alla Camera , invece, non è possibile togliere, indipendentemente dal reddito, il 3% all'anno dall'assegno pensionistico.
Ci sono, aggiunge piccato Damiano, "differenze di reddito, e ci sono disoccupati ed occupati". Sull'approccio che porta verso la flessibilità in uscita siamo d'accordo,dice l'onorevole Dem,ma devono essere fissati dei punti che devono riprendere la proposta DdL 857. No al prestito, ma un anticipo sull'assegno previdenziale che venga erogato dall'Inps, penalizzazioni massime del 2% all'anno e calibrate in base al reddito, gli anni di anticipo devono poter arrivare fino a 4, per i lavoratori precoci devono bastare 41 anni di contributi versati, indipendentemente dall'età anagrafica.