Continuano a moltiplicarsi i commenti e le dichiarazioni sul delicato tema della riforma previdenziale: il dibattito si è acceso dopo che il Governo ha deciso di aprire all'introduzione della flessibilità in uscita dal lavoro all'inizio di maggio. Ma ora ad essere al centro della dialettica è la modalità con cui si cercherà di perseguire un cambiamento strutturale nei criteri di accesso alla previdenza. "L'Ape non deve essere un prestito" ha ribadito nelle scorse ore il Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano, chiedendo in cambio che sia l'istituto di previdenza a garantire ilprepensionamentoa partire dai 62 anni econ una trattenuta massima complessiva dell'8%.Il meccanismo dovrebbe consentire anche di rimettere in moto il turn over generazionale, garantendo quindi nuovi posti di lavoro ai più giovani: "agli anziani la pensione, ai giovani il lavoro" ricorda l'esponente Dem, sottolineando come la petizione per la proposta di legge 857 del 2013abbia ormai già superato le 20000 firme e si appresti a raggiungere la soglia delle 25000 adesioni.

Riforma della previdenza: anche il Presidente Mattarella interviene nel dibattito pubblico

Nel frattempo sul tema si è registrato anche l'intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha commentato l'attuale situazione di stallo nel turn over tra lavoro e pensioni in occasione della VI Giornata Nazionale della previdenza che si terrà oggi a Napoli. "Senza occasioni di lavoro per i giovani, la crescita economica è più difficile ed il rinnovamento sociale più lento" ha spiegato la massima carica dello Stato.

Per questo motivo "è importante creare occasioni di riflessione e crescita su come rispondere al meglio ai dettami dell'articolo 38 della Costituzione". Non è mancato un richiamo alla necessità di fare ordine tra gli interventi di welfare e quelli previdenziali: "le riforme introdotte negli ultimi decenni [...] evidenziano la necessita' di evitare ogni confusione tra il sistema previdenziale di assicurazione obbligatoria e le prestazioni garantite ad ogni cittadino in ossequio al sistema di sicurezza sociale".

Pensioni flessibili: il Ministro Poletti apre ai prepensionamenti

Sulla riforma previdenziale ha preso forma di recente anche un nuovo interventodel Ministro del lavoro Giuliano Poletti, che ha confermato l'intenzione del Governo di aprire alla flessibilità, seppure mantenendo lo stato di equilibrio raggiunto negli scorsi anni in merito ai conti pubblici.

Questo perché "la Legge Fornero ha prodotto risparmi già contabilizzati all'interno del bilancio dello Stato per gli anni a venire e qualsiasi scostamento da tali valori necessita di apposite coperture", ha spiegato l'esponente dell'esecutivo. Il Governo sembra quindi orientato a creare un provvedimento "raffinato", che possa distinguere i diversi casi di anticipo sulla base della situazione effettiva di disagio, modulando le penalizzazioni di conseguenza. Resta il fatto che al momento mancano ancora i dettagli operativi riguardanti l'Ape; la pubblicazione del dossier definitivo sulla proposta di riforma della previdenza è attesa entro la fine di questo mese, solo a quel punto sarà possibile elaborare i primi scenari applicativi.

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