L'apertura delle scuole durante la stagione estiva e nelle domeniche e nei festivi andrebbe a conciliarsi con le esigenze lavorative delle famiglie. Lo testimonia la petizione che si può votare sul sito change.org relativa alla richiesta di tenere le scuole primarieaperte fino al 30 giugno: in meno di sette giorni, la petizione ha già ottenuto circa cinquemila firmatari. L'idea di tenere le scuole aperte durante l'estate è contenuta in un decreto del ministero dell'Istruzione della fine del mese scorso ed è stata ribadita dalla stessa Stefania Giannini per impegnare gli studenti tutti i giorni con attività creative e sportive, salvandoli dai pericoli della strada.

Ma per i genitorila riorganizzazione del calendario scolastico sarebbe una grossa mano anche al portafoglio: un centro estivo dove iscrivere i propri figli arriva a costare fino a 500 euro al mese.

Scuola aperta: ecco dove il progettosta funzionando

Ma è altrettanto giusto che i docenti che lavoreranno di più abbiano uno stipendio più adeguato. Il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, si è limitata a dire che ci sarà un piccolocompensoaggiuntivo, non di certo un incremento che possa allineare la busta paga degli insegnanti italiani a quella degli altri Paesi comunitari. In Francia l'anno scolastico finisce il 5 luglio e ricomincia ad inizio di settembre, in Germania le vacanze estive iniziano il 30 luglio e la Scuola ricomincia tra il 27 agosto e metà settembre, più o meno come in Gran Bretagna.

Ma anche in Italia la sperimentazione delle scuole aperteoltre l'orario consueto è già realtà: all'Istituto Cadorna di Milano gli alunni delle elementari e delle medie già da un decennio fanno laboratori creativi e attività sportive fino alle 6 del pomeriggio, anche di sabato. In altre parole la scuola fa straordinari arrivando a dieci ore tra lezioni e attività varie e i risultati sono arrivati: è diminuita la dispersione scolastica e sono aumentati gli iscritti, soprattutto italiani, mentre nel 2007 quattrostudenti su dieci erano stranieri.

Scuole aperte, ma chi paga?

Il progetto del Miur delle scuole aperte ha preso spunto proprio dall'esperienza di questo istituto, scrive Il Resto del Carlino di oggi. Numeri alla mano, i risultati sono soddisfacenti, ma occorre organizzazione, partecipazione e tanta buona volontà di tutti gli attori dell'universo scolastico. Gestione, pulizie e servizi di custodia sono finanziati dalle istituzioni comunali, al pagamento deglistraordinari del personale scolastico concorrono le associazioni dei genitori. Queste ultime, proprio per proseguire l'idea del Cadorna, si sono costituite anche in altre città d'Italia come Firenze, Foligno, Reggio Emilia e Calabria, Palermo, Torino, Livorno e Mantova.