L'Anief ha espresso il suo parere sulle cattedre scolastiche vacanti in Italia e, facendolo, ha dato un giudizio molto duro e netto sul Ministero. Secondo l'Associazione Nazionale Sindacale Professionale il Miur ha richiesto al Mef circa 30 mila cattedre in più da rendere disponibili, le posizioni sarebbero così suddivise: 7 mila su posti vacanti e 23 mila su spezzoni orari della stessa disciplina di insegnamento.
Assunzioni possibili di docenti precari
Questa richiesta, che appare alquanto strana, viene fatta dal Ministero per usare le 30 mila cattedre per i docenti che sono stati immessi e che, tramite le assegnazioni provvisorie dell'organico dell'autonomia potrebbero evitare di divenire esodati.
L'Anief chiede che i docenti vengano assunti, le cattedre non mancano e non si capisce perché la Giannini voglia contenere le immissioni in ruolo. Il Ministero dell'Istruzione, dlel'Università e della ricerca dovrebbe, secondo Marcello Pacifico, presidente Anief, pensare a stabilizzare con contratti più regolari i docenti precari che sono i possesso dell'abilitazione. Questo processo dovrebbe iniziare dalle classi di concorso le cuiGaE (graduatorie ad esaurimento) sono già esaurite da tempo e dal sostegno.
In alcune regioni esiste un'ampia platea di docenti specializzati che non aspettano che di ricoprire una cattedra che non viene offerta. Si contano quasi 116 mila supplenze - con contratti a termine - svoltesi nel 2016.
Coni prossimi pensionamenti saranno liberi 150 mila posti da coprire. Anche il concorso a cattedra non riuscirà a coprire la posizioni lasciate libere che potrebbero essere coperte da docenti inserite nelle GI. Non si capisce perché lo Stato continui ad avvalersi di docenti assunti con contratti a termine quando potrebbe effettuare una stabilizzazione completa e chiudere una volta per tutte una situazione annosa quale quella del precariato. Situazione che è costata molto anche al Miur tra ricorsi e risarcimento per situazione sfociate poi in casi di abuso di precariato.