L’incontro fra i sindacati e il Miur, per esattezza con il Sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, sulla questione aperta della mobilità e della chiamata diretta dei docenti da parte dei dirigenti scolastici, si è tenuto nel tardo pomeriggio di ieri 7 giugno 2016, alle ore 18:00. In ballo c'è la famosa sequenza contrattuale in base alla quale i docenti vengono assunti nella Scuola dal dirigente scolastico. Il Miur aveva già presentato la sua proposta, che però non aveva incontrato il favore delle organizzazioni sindacali in quanto i criteri stabiliti sono esageratamente 'burocratizzati'.

Questo incontro era stato richiesto proprio dai sindacati, al fine di eliminare almeno in parte la rigidità della nuova norma imposta dalla legge 107/2015 per l'assegnazione degli insegnanti negli ambiti territoriali. Quando nel mese di febbraio si era concluso e firmato l'accordo sula mobilità, questa questione era rimasta in sospeso.

Chiamata diretta docenti: come finirà lo scontro Miur-sindacati?

La FLC CGIL riferisce che l'incontro di ieri al Miur sulla chiamata diretta non ha portato a nulla di concreto, motivo per cui oggi 8 giugno se ne terrà un altro. Ha però anticipato che le posizioni sono molto distanti. Davide Faraone ha reso chiaro che la legge 107 va applicata, anche se non ha escluso che un confronto con i sindacati possa portare a una soluzione che permetta di venirsi incontro, come già successo per il contratto di mobilità 2016/17.

Le OOSS sono molto decise nella loro richiesta: vogliono regole che si basino su criteri oggettivi, che garantiscano trasparenza, imparzialità ed escludano qualsiasi margine di soggettività da parte del dirigente scolastico. Il comunicato sindacale conclude dicendo che in base allo stato attuale, la sottoscrizione di un'intesa appare molto ridotta.

Dello stesso parere la UIL, che in un brevissimo comunicato descrive il primo incontro come “fallito” e informa che non sottoscriverà alcun accordo senza criteri oggettivi per la chiamata diretta dei docenti della scuola.

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