Il colloquio orale dell'esame di maturità è senza dubbio uno degli argomenti che più preoccupa gli studenti. I ragazzi sono spesso in cerca di appunti qua e là e cercano di sfruttare il poco tempo a disposizione per poter riorganizzare le idee. In questo articolo troverete dettagliatamente la vita e la poetica di due autori di grande calibro come D'annunzio e Pirandello, molto gettonati per la maturità 2016.
D'Annunzio, vita e poetica
Gabriele D'Annunzio nasce a Pescara nel 1863 e rappresenta il Decadentismo Europeo. L'obiettivo della sua vita era vivere in modo pieno e di fare della sua vita un'opera d'arte.
Egli non completò la sua carriera universitaria, ma si trasformò in un dandy sempre presente agli eventi più prestigiosi. Nel 1879 pubblica la sua prima raccolta di poesie e nel 1889 pubblica 'Il piacere'. Alla fine della guerra si cimentò in una grande impresa, quella di conquistare la città di Fiume e le sue idee presero la forma di rituali che presto si sarebbero trasformati come parte del regime fascista. Trascorse gli ultimi suoi anni nel Vittoriale, nel lusso e nello sfarzo.
D'Annunzio cercherà di sperimentare sempre modelli nuovi, ma alla fine nei suoi versi cercherà sempre di ricondursi ad un modello sublime. Il suo linguaggio è caratterizzato da termini mistici e da una rappresentazione della realtà dominata dalla sensualità.
Egli vive questo aspetto della vita come una fusione tra uomo e natura. D'Annunzio genera una nuova teoria del superuomo, un uomo che è pieno di energie, un uomo aggressivo e violento. La caratteristica alla base di questa superiorità è l'estetismo e il culto per la bellezza.
Vita e poetica di Luigi Pirandello
Pirandello nasce ad Agrigento nel 1867.
La sua era una famiglia abbastanza agiata, ma nel 1903 conosce il dissesto economico e le condizioni di salute della moglie peggiorarono. Questo fu un periodo di svolta nella vita dell'autore. Se prima scriveva novelle e testi teatrali, questo è il periodo de 'Il fu Mattia Pascal'. Nel 1924 aderì al partito fascista, forse per poter lavorare o per appoggio politico.
Riceve il Nobel nel 1934 e nel 1936 morì.
Il pessimismo di Pirandello si traduce in tratti puramente novecenteschi. Egli subisce la modernità e la crisi dei valori dell'epoca. Il suo tema principale è quello dello sradicamento e dell'esclusione. Egli vive in un universo che si trova in perenne mutamento e l'uomo cerca di opporsi cercando dei cardini fissi a cui ancorarsi. In realtà, secondo Pirandello, l'uomo può solo guardare la sua vita che scorre e vedere i gesti abituali che compie e che gli impone la maschera che porta. L'uomo si trova nascosto dietro questa maschera che è imposta dalla società e l'uomo non è in grado di toglierla. Questa teoria si presenta molto bene in 'Uno, nessuno, centomila'.
- Uno: è una la personalitàche l'individuo crede di avere;
- Nessuno: in realtà l'uomo non ha personalità;
- Centomila: nascondendosi dietro la maschera, l'uomo ha tante personalità quanti sono gli individui che lo giudicano.
Ecco in semplici righe, l'essenza della poetica dei due autori per sostenere un brillante colloquio.