Anticipo pensionistico, pensione anticipata con gli anni di contributi e con il metodo contributivo e pensione per i nati entro l'anno 1952: qual è la più conveniente? Con il nuovo anticipo pensionistico annunciato da Renzi per il 2017 si apre il confronto sulla convenienza degli strumenti di pensione anticipata a disposizione dei contribuenti. La scelta è variegata e comporta delle rinunce, soprattutto in termini di mensile di pensione incassata. Abbiamo messo a confronto l'anticipo pensionistico con altre treuscite flessibili per valutare quale sia la migliore via percorribile.

Anticipo pensionistico e pensione anticipata: quale conviene di più, anche per i precoci

Con l'anticipo pensionistico di Renzi ci sarà la possibilità di uscire anticipatamente dal lavoro da uno a tre anni rispetto ai requisiti necessari per andare in pensione di vecchiaia: potranno fare questa scelta, fino a tutto il2017, i lavoratori la cui età sia compresa tra i 63 anni e sette mesi ed i 65 anni e sette mesi (per le lavoratrici del settore privato occorre considerare un anno in meno nei due limiti, mentre le lavoratrici autonome interessate sono quelle tra i 63,1 e i 65,1). Chi sceglierà l'Apedovrà valutarela perdita della propriapensione tra un minimo del 3 ed un massimo del 15 per cento sulla base del rimborso del prestito pensionistico accordato per la flessibilità.

Rimane sempre in vigore la scelta della flessibilitàalla maturazione dei 42 anni e dieci mesi di versamenti (41,10 per le donne) che permettedi anticipare ulteriormente l'uscita da lavoro rispetto all'Ape. Un lavoratore che abbia iniziato a versare contributi a vent'anni, potrà andare in pensione anticipata a 62 anni e dieci mesi (61,10 per le donne) e, pertanto, è sufficiente che il proprio giorno di nascita non superi l'inizio del 1955 (ovvero del '56 per le donne) per rientrarci.

Questa soluzione è anche la più indicata per i lavoratori precoci: un contribuente che ha cominciato a 16 anni, potrà andare in pensione a 58 anni e dieci mesi (57,10 per le donne) senza tagli (fino a tutto il 2017) e senza prestiti.

Pensione anticipata contributiva e soluzione per i quota 96

Una ulteriore possibilità riguarda la pensione anticipata contributiva (per chi ha cominciato a versare dopo il 31 dicembre 1995) possibile a 63 anni e sette mesi con venti anni di versamenti.

Tale soluzione è riservata, per il 2017, a chi è nato non oltre il termine di maggio del 1954. L'uscita anticipata è la stessa dell'anticipo pensionistico di Renzi, ma non si dovrà chiedere il prestito (ed il rimborso delle rate): tuttavia, il taglio della pensione è rappresentato dal metodo di calcolo, basato interamente sul meccanismo contributivo anziché su quello misto che è maggiormente vantaggioso. Infine, i lavoratori del settore privato, nati non oltre il termine del 1952 e che entro la fine del 2012 abbiano maturato la quota 96 (60 anni di età più 36 di contributi o 61 più 35) possono andare in pensione anticipata senza decurtazioni al compimento dei 64 anni e sette mesi entro la fine di luglio 2017.