Come per tutti i lavoratori autonomi e imprenditori in genere, anche quelli del settore agricolo sono tenuti a versare i contributi Inps. Le scadenze, anche per il 2016 restano le classiche e cioè il18 luglio, il 16 settembre, il 16 novembre ed il 16 gennaio 2017. Con la prima scadenza di luglio, però, molti avranno la brutta sorpresa di dover pagare un extra. Questo anche per le aree dello stivale considerate svantaggiate dove l’aumento sarà addirittura più evidente. Eccoquanto si dovrà pagare quest’anno e perché i contributi in agricoltura sono aumentati.

Aumenti dovuti a cosa?

Come dicevamo, a luglio questi soggetti andranno alla cassa per la prima rata dei consueti contributi INPS da versare e troveranno aumenti rispetto agli ultimi anni. Si tratta degli effetti della Legge Fornero che vengono subiti ancora oggi e che in assenza di correttivi porteranno aumenti fino al 2018, data in cui tutti gli agricoltori pagheranno il 24% a prescindere dalla ubicazione geografica dell’azienda. Gli aumenti si avvertiranno molto, soprattutto per chi fino al 2015 godeva di un trattamento privilegiato perché la collocazione della propria azienda era in aree svantaggiate, in comuni montanie parzialmente montani. La notizia sarà accompagnata da un certo malcontento che si amplifica al solo pensiero che questi versamenti servono per una pensione che si allontana sempre di più in termini di requisiti.

Ma come si calcola quanto pagare?

Come vengono stabilite le somme da pagare all’INPS? I contributi agricoli sono dovuti in percentuale sul reddito convenzionale. Quest’ultimo è la somma tra il reddito agrario dei terreni ed il reddito prodotto dagli animali di allevamento nel caso l’agricoltore sia anche allevatore. Il reddito convenzionale, come le aliquote applicabili sono stabilite dal Ministero del Lavoro ogni anno con un decreto ad hoc.

I soggetti interessati vengono così suddivisi in 4 fasce in base proprio al reddito convenzionale. I contributi quindi sono dovuti applicando le aliquote al proprio reddito della fascia di appartenenza. Gli aumenti che si troveranno in sede di pagamento, scaturiscono da un aumento delle aliquote e da un aumento delle soglie delle fasce di riferimento.

Un esempio chiarirà meglio che tipo di aumento graverà su questi imprenditori. Prendendo come riferimento un imprenditore agricolo in quarta fascia che nel 2012 pagava il 21,60% su 16.364 euro di reddito convenzionale, oggi pagherà il 23,20% di 17.655 euro. In parole povere i contributi dovuti passano da 3.535 euro nel 2012 a 4.098 euro e la quarta parte sarà dovuta già il prossimo 18 luglio. Aumenti di oltre 500 euro che per coloro che rientravano nelle aree svantaggiate superano le 1.000 euro perché si passerà dal 18,7% del 2012 al 22,30 di questo 2016.