La questione legata alle ferie non fruite e, di conseguenza, non pagate ai docenti supplenti che hanno sottoscritto un contratto a tempo determinato per supplenza breve o fino al termine delle attività didattiche, rappresenta un'altra ingiustizia perpetrata dal governo nei confronti di lavoratori che continuano a svolgere un prezioso servizio alla Scuola pubblica italiana.
Ultime news scuola, mercoledì 15 giugno 2016: le ferie non godute vanno pagate
A denunciare, ancora una volta, l'incresciosa situazione che, puntualmente, si verifica a conclusione di ogni anno scolastico, è il sindacato Anief che sottolinea come il governo si ostini ad ignorare le diverse sentenze che hanno dato ragione ai supplenti della scuola e dichiarato l'illegittimità del blocco della monetizzazione delle ferie non godute.
Come ogni anno, le segreterie scolastiche provvedono a scorporare i periodi di sospensione delle lezioni (Natale, Pasqua etc.) dal calcolo totale delle ferie che ciascun insegnante ha maturato: l'inevitabile conseguenza è quella di arrivare ad un pagamento sostitutivo delle ferie non fruite molto vicino allo 'zero euro'.
Anief 'sentenze a favore dei docenti, Miur non può continuare ad ignorarle'
Anief ritiene che lo Stato italiano, oltre a negare il diritto alla stabilizzazione delle migliaia di insegnanti supplenti che, da anni, continuano a sorreggere la malandata scuola pubblica italiana, stia cercando di fare cassa sul personale scolastico più debole. Si ricorda, per esempio, l'ultima sentenza emessa dalla Corte di Appello de L'Aquila (142/2016) attraverso la quale è stato accolto il ricorso di un'insegnante che ha chiesto ed ottenuto dal Miur il compenso per le ferie maturate e non godute.
E allora ci si chiede come mai si debba continuare in questa direzione.
Ecco perchè Anief invita tutti i docenti che fossero interessati a presentare ricorso per le ferie non fruite a compilare un apposito modello di istanza di accesso agli atti, utile per quantificare e dimostrare il danno subito dallo Stato.