Gli esami di maturitàcostano troppo, le Università non considerano più il voto ottenuto e le stesse prove sono da considerarsi troppo 'arcaiche' nello svolgimento: sul sito dell'Ansa è stato ospitato un lungo dibattito di alcuni importanti esperti della Scuola che hanno discusso intorno alla questione. Prima di entrare nel merito, occorre dire quali sono state le due 'proposte' che sono venute fuori: o l'abolizione, anche perché considerati oramai troppo 'costosi' per le casse dello Stato, oppure ripensarli tramite il metodo Invalsi, l'unico a detta di Abravanel, esperto di valutazione e noto editorialista del Corriere della Sera, che permetterebbe una reale meritocrazia.
Sarebbe meglio abolire gli esami di maturità?
Le motivazioni per cui gli esami di maturità andrebbero aboliti sono di varia natura. Innanzitutto, sono troppo costosi per le casse dello Stato e per le famiglie: quest'anno gli esami costeranno circa 200 milioni di euro e le famiglie stesse dovranno affrontare spese aggiuntive per materiali e ripetizioni, oltre al contributo, richiesto dalle scuole, che sarebbe volontario ma che le famiglie accettano per evitare 'ritorsioni' in sede d'esame. Il secondo motivo è che il 99% di coloro che vi partecipano risultano essere promossi, il che significa che si tratta sempre più di un'inutile formalità. Il terzo motivo è che molto spesso i giudizi sono 'sballati': si apprende, infatti, che il numero maggiore di 100 (il voto massimo) si trova in Calabria, mentre le prove Invalsi mostrano una geografia italiana della preparazione scolastica molto differente, dove il Sud invece arranca.
Oppure sarebbe preferibile organizzare gli esami di maturità con il metodo Invalsi?
Un'altra proposta sugli esami di maturitàriguarda la possibilità di trasformarne le procedure e le prove per renderli più adatti al tempo presente e alle richieste del mondo del lavoro. Si accusa, ad esempio, la prova di italiano (il tema) di essere ottocentesca, troppo legato a un modo di intendere la lingua oramai superato, la proposta sarebbe quella di sostituirlo con una prova di 'riassunto' di un saggio o di un testo a carattere tecnico.
L'orale, invece, dovrebbe essere organizzato in maniera pratica e laboratoriale: l'allievo dovrebbe mostrare se è capace o meno di risolvere un problema e di documentarsi per la risoluzione di esso. C'è chi, invece, propone di allargare il meccanismo Invalsi anche alla maturità, come Abravanel, perché soltanto in quel modo ci sarebbe meritocrazia nella scuola, mentre c'è chi è contrario e guarda piuttosto a prove standardizzate come sono proposte all'estero.
Il punto su cui tutti si trovano d'accordo è che l'esame di maturità e la scuola italiana non preparano adeguatamente gli allievi all'ingresso nel mondo del lavoro. Le critiche maggiori riguardano proprio quest'ultimo punto: la scuola deve sviluppare spirito critico o manodopera per le aziende? Per aggiornamenti sulle tematiche riguardanti la scuola, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.