Entro il mese di giugno si dovrà completare la raccolta delle firme riguardanti i quattro quesiti referendari che intendono abrogare altrettanti punti critici della legge 107 'Buona Scuola': le varie associazioni che hanno aderito all'iniziativa stanno cercando di sensibilizzare al massimo l'opinione pubblica per riuscire a raggiungere il quorum necessario per poter ottenere il nullaosta al referendum.

Ultime news scuola, martedì 14 giugno 2016: Gilda 'No a Buona Scuola ma anche a riforma costituzionale'

La Gilda Insegnanti, a questo proposito, intende porre all'attenzione del personale docente e Ata anche l'importanza dell'esito di un altro referendum, quello riguardante la riforma costituzionale, un referendum che, a differenza di quello riguardante la Scuola, le trivelle e altre questioni, sarà di tipo confermativo e, in quanto tale, non necessiterà di una soglia minima di votanti.

Il sindacato ha sottolineato come esista, però, un anello di congiunzione tra i due referendum, visto che entrambi avranno come obiettivo quello di dimostrare la propria ostilità al governo Renzi e alla riforma Buona Scuola, uno dei 'cavalli di battaglia' politici cavalcati dal Presidente del Consiglio.La Gilda ha sintetizzato gli aspetti più deleteri della legge 107 come quello riguardante il conferimento di poteri assoluti, o quasi, nelle mani dei dirigenti scolastici, ponendo in secondo piano il giudizio degli organi collegiali della scuola. Allo stesso modo, la riforma costituzionale e quella elettorale vedranno la perdita di potere da parte del Parlamento, organo politico popolare per eccellenza, a favore del Governo.

Firmare contro legge 107 e votare NO al referendum sulla riforma costituzionale

Gilda degli Insegnanti, pertanto, invita il personale scolastico a votare No al referendum istituzionale oltre che, ovviamente, firmare in favore dell'abrogazione dei punti ritenuti maggiormente critici della Buona Scuola. In questo modo, verrà lanciato, nei confronti del governo Renzi, un segnale di ostilità forte e chiaro, restituendo ai cittadini le scelte fondamentali della democrazia. Gilda sottolinea, infine, come sinora sia stato l'unico sindacato della scuola ad aver invitato a votare No al referendum sulla riforma costituzionale.