Giornata particolarmente intensa quella di oggi, martedì 28 giugno 2016, per il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini: come anticipato dal quotidiano 'Italia Oggi' è previsto, infatti, un nuovo incontro con i sindacati per la trattativa riguardante la sequenza contrattuale per la chiamata diretta dei docenti mentre il numero uno del Miur apporrà la propria firma sulla nuova direttiva riguardante la valutazione dei dirigenti scolastici.
Ultime news scuola, martedì 28 giugno: chiamata diretta ad un bivio, oggi incontro Giannini-sindacati
Capitolo chiamata diretta.
L'incontro di oggi tra il ministro Giannini e i sindacati rappresenta una tappa importante per non dire decisiva nell'iter riguardante lo spostamento dei docenti dagli ambiti territoriali alle scuole. Le forze sindacali avevano auspicato un vertice anche politico in vista di un raggiungimento di un'ipotesi di intesa. Come preannunciato nei giorni scorsi, il Miur potrebbe mettere sul piano della trattativa una soluzione che porterebbe i dirigenti scolastici a tener conto, in maniera prioritaria, dei titoli dei candidati in una sorta di 'mini concorso d'istituto'; il direttore scolastico regionale assegnerà, invece, i docenti non chiamati in base al punteggio che essi detengono ai fini della mobilità.
Valutazione senza voti per i presidi: restano aumenti salariali su 3 livelli
Dietrofront del governo anche per quanto riguarda la valutazione dei presidi. Ricorderete, infatti, come la proposta ministeriale fosse quella di valutare, attraverso giudizi (eccellente, molto buono, buono) l'operato dei dirigenti scolastici. Andranno, comunque, in pensione gli aumenti 'a pioggia' per lasciar spazio adaumenti retributivi, sempre tuttavia basati su tre livelli, in base al raggiungimento degli obiettivi (pieno raggiungimento degli obiettivi, avanzato raggiungimento e buon raggiungimento).
La valutazione dei presidi partirà dal prossimo mese di agosto quando i dirigenti firmeranno il loro contratto. Nel documento, infatti, saranno contenuti gli obiettivi di miglioramento che saranno di tre tipologie: quelli generali dettati dal ministero dell'istruzione, quelli inerenti alle specificità del territorio (indicati dalle direzioni regionali) e quelli specifici riguardanti la singola Scuola, derivanti dal rapporto di autovalutazione (RAV).
Per quanto concerne il 'mancato raggiungimento degli obiettivi', il direttore scolastico regionale avrà la facoltà di decidere in merito alla messa disposizione del dirigente. Dopo 3 anni di mancata assegnazione degli incarichi, potrebbe attuarsi anche il licenziamento. Si tratta, comunque, di un’ipotesi del tutto residuale dato che i presidi hanno già superato un periodo di prova all'atto dell'immissione.