Nel giorno dei funerali della povera Sara, vittima della furia assassina dell'ex fidanzato, il ministro per le Riforme e i Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, ha illustrato il piano del governo per fermare l'emorragia di violenza identificata con il nome 'femminicidio'.
Anche se i dati relativi ai primi cinque mesi del 2016 potrebbero indurre ad un cauto ottimismo (meno venti per cento di casi di femminicidio rispetto all'anno precedente) è chiaro che il problema resta da risolvere, perchè il dolore di una sola mamma, di una sola famiglia o di un'amica restano delle ferite insanabili.
Ultime news scuola, 11 giugno: Boschi 'Linee guida nazionali Miur contro violenza sulle donne'
Il ministro Boschi, intervistato dal quotidiano milanese 'Il Corriere della Sera' ritiene che il primo luogo ove si debba operare attivamente resti la famiglia. Poi ovviamente c'è la Scuola, senza dimenticarsi anche l'importanza che ricoprono le associazioni sportive, il terzo settore.
Lo Stato ha la possibilità di incentivare nelle scuole una sensibilizzazione vera verso il rispetto della diversità di genere e contro la violenza sulle donne - ha dichiarato il Ministro per le Riforme che ha annunciato anche che, a breve, il Miur provvederà a pubblicare le linee guida nazionali, così come previsto dalla Buona scuola.
Boschi: 'Femminicidio non è una cosa da donne, prevenzione e progetti educativi nelle scuole'
L'onorevole Maria Elena Boschi ha elogiato la presidente della Camera, Laura Boldrini, per il suo impegno attivo e convinto riguardante queste tematiche: 'Si deve comunque fare di più - ha ribadito la Boschi - grazie anche alla collaborazione con le forze dell'ordine', il governo potrà portare avanti un piano di prevenzione attraverso dei progetti educativi: si potranno organizzare nelle scuole dei corsi ad hoc per sensibilizzare gli studenti alla questione riguardante il femminicidio.
'Il femminicidio non è solamente una cosa che riguarda le donne - ha sottolineato il ministro - riguarda tutti, uomini e donne, perchè significa rispetto per una vita umana. Per riuscire a vincere la battaglia occorre responsabilità da parte di tutti. 'Il governo - ha concluso la Boschi - ha già introdotto una norma di civiltà nel decreto Jobs Act a favore delle donne che abbiano subito violenza ovvero il diritto a tre mesi di sospensione dalla propria attività lavorativa (senza perdere stipendio e lavoro) per potersi curare l'anima e il corpo.'