Rischiano di diventare docenti esodati le tante migliaia di insegnanti che svolgono supplenze nella Scuola a seguito della decisione presa tre settimane fa dalla Corte Costituzionale che ha dichiarato l'illegittimità del rinnovo continuo dei contratti a tempo determinato, sia per le esigenze di insegnamento che per quelle del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario. L'esperienza di tantissimi supplenti che prestano servizio nella scuola da precari rischia di andare perduta e non si intravede un futuro per gli abilitati della II fascia delle graduatorie d'istituto.

Buona scuola, rischio insegnanti precari: interrogazione parlamentare

Sulla questione è stata richiesta un'interrogazione parlamentare al ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini. A chiedere spiegazione sulle possibilità occupazionali dei docenti supplentiche rischiano, dunque, di incrementare le fasce di esodati proprie di altri settori lavorativi, sono stati i consiglieri leghisti della Regione Umbria Valerio Mancini ed Emanuele Fiorini. La richiesta rientra nella più ampia presa di posizione della Lega sui 3 livelli della politica, da quella comunale a quella nazionale, passando per quella regionale. L'interrogazione punta, in particolare, ad avere risposte da parte del ministro Giannini sul rischio che i docenti possano rimanere senza occupazione a seguito dell'emanazione del comma 131 della legge sulla Buona scuola che prevede che proprio dal prossimo 1° settembre la somma delle durate dei contratti a tempo determinato, ancorchéintervallati, non debba superare per ciascun docente la durata dei 36 mesi.

Pertanto, le possibilità di lavorare per molti docenti si riducono drasticamente. In una seconda mozione, si fa riferimento anche alla possibile proroga del Pas (percorsi abilitanti speciali) per i precari della III fascia.

Esodati nella scuola dal 1° settembre 2016 a seguito della sentenza della Consulta?

In più, il recente giudiziodella Consultadi dichiarare illegittima la procedura pressoché usualedel rinnovo dei contratti di supplenza a termine non gioca di certo a favore degli insegnanti, sia nell'ottica occupazionale che in quella risarcitoria.

Infatti, adducendo alla possibilità di impiego stabile nella scuola grazie al piano delle assunzioni del 2015 nella scuola voluto da Renzi ed al successivo concorso, i docenti precari possono considerarsi risarciti sulla base del fatto che tanti anni di precariato hanno permesso loro di poter sperare in unastabilizzazione. Anche se, tale soluzione non ha tenuto conto delle migliaia di docenti precari che preferirono, per varie ragioni, non inoltrare domanda per la selezione di un anno fa, oltre al numero elevatissimo di candidati al concorso 2016 che non ha superato nemmeno la prova scritta.