E' saltato il tavolo delle trattative tra rappresentanze sindacali e ministero dell'Istruzione sul capitolo della chiamata diretta nella Scuola. Rispetto all'accordo raggiunto nella notte del 6 luglio scorso, infatti, il Miur ha cambiato alcune parti dell'intesadella chiamata per competenze, in particolarequelle riguardantil'arbitrarietà dei dirigenti scolastici nel caso in cui due o più docenti dovessero presentare lo stesso numero di titoli di abilitazione nei requisiti richiesti dalle scuole e sull'assegnazione delle cattedre agliinsegnanti che non dovessero inoltrare alcuna domanda di candidatura.

Chiamata diretta 2016: presidi scelgono in caso di parità di titoli?

Nell'accordo al quale si era giunti, il ministero di Viale Trastevere e i sindacati avevano convenuto nel porre dei limiti all'arbitrarietà dei presidi nella scelta dei docenti per la propria scuola mediante la candidatura e l'assegnazione della cattedra sulla base del maggior numero dei titoli (su quattro proposti da ciascuna scuola) vantati dai professori. Una via di mezzo che aveva accontentato i sindacati, soprattutto per la non obbligatorietà del colloquio di selezione, lasciato alla volontà degli stessidirigenti scolastici. In attesa della pubblicazione dal parte del Miur dei parametri di valutazione dei docenti validi su tutto il territorio nazionale (e dai quali le scuole avrebbero dovuto applicarne quattro per ciascuna cattedra da assegnare) in programmaper il 18-20 luglio, all'atto della discussione di merito il ministero dell'Istruzione hafatto sparire il vincolo dei dirigenti di scegliere il docenti con la maggiore anzianità di servizio in caso di parità del numero di abilitazioni.

Una situazione che riproporrebbe il modello di chiamata diretta con un aumentato tasso di discrezionalità dei presidi che, informa La Repubblica, potrebbero scegliere anche tra coloro che non dovessero presentare la propria candidatura.

Scuola, chiamata diretta: come verranno assunti i docenti che non presenteranno domanda?

Il secondo cambiamento di rotta riguarda l'eventualità degli insegnanti che non dovessero produrre alcuna domanda di candidatura.

Anche in questo caso, l'intesa originaria prevedeva che i docenti con maggiore anzianità di servizio potessero scegliere le cattedre disponibili con precedenza rispetto agli insegnanti con minore servizio. Il criterio da adottare, in tal caso, sarebbe stato quello della vicinanza territoriale dei docenti alle scuole. Tale punto non compariva più nell'accordo, facendo prevedere l'eventualità che questi docenti potessero essere assegnati alle cattedre secondo la volontà degli uffici scolastici delle regioni.