Non c’è il reddito minimo di cittadinanza come proposto, tra gli altri, da Movimento 5 Stelle e Lega Nord, ma nel Disegno di Legge sul contrasto alla povertà, il Governo ha inserito il reddito di inclusione sociale. Ieri, 14 luglio, in prima lettura il DDL, che tra l’altro riordina le prestazioni assistenziali, ha avuto l’ok della Camera dei Deputati e adesso proseguirà il naturale iter parlamentare. Ci sono buone possibilità che nella prossima Legge di Stabilità, che andrà in vigore dal 1°gennaio 2017, questo sussidio per i poveri inizierà la sua efficacia.

Reddito minimo o di inclusione, come dovrebbe funzionare

In tutto lo stivale, e soprattutto nelle aree del mezzogiorno, il disagio sociale, reddituale e lavorativo vede molte persone in stato di difficoltà o povertà assoluta. Il Governo Renzi ha da sempre sponsorizzato una serie di iniziative che dovrebbero contrastare la povertà, un fenomeno in costante aumento a causa della crisi economica.

In varie regioni, il reddito minimo è stato introdotto, o dovrebbe essere introdotto con provvedimenti a carattere locale. Le iniziative dei vari governatori hanno avuto esiti diversi, passando da regioni e comuni dove più o meno funziona e regioni dove, nonostante si siano predisposti i bandi e stilate le graduatorie, nulla è ancora partito per la carenza di coperture economiche.

Per esempio in Basilicatail reddito minimo ha completato l’iter delle istanze, ha avuto il suo completamento con l’emanazione delle relative graduatorie degli aventi diritto, ma per problemi vari, ad un anno di distanza dalla scadenza delle domande, non è ancora partito.

Adesso, nel DDL sul contrasto alla povertà, il Governo prepara un intervento a carattere nazionale, aprendo al reddito di inclusione sociale. L’articolazione della misura si baserà su un sussidio economico ed una serie di servizi alla persona. I soggetti beneficiari saranno coloro che non disporranno di mezzi di sostentamento tali da garantire una vita dignitosa. Il metro di valutazione dello stato di disagio sarà sempre l’ISEE.

Le cifre sugli importi del sussidio ed i limiti reddituali per l’accesso ai benefici del reddito minimo saranno resi pubblici prossimamente.

Categorie che saranno degne di maggior attenzione

Il reddito di inclusione sociale è il principale tema di tutto questo Disegno di Legge. Si parla già di introdurre cifre diverse a seconda dei soggetti da tutelare, con un occhio di riguardo alle famiglie numerose, quelle con figli minori o con la presenza di disabili, e gli over 55 senza pensione e senza lavoro. Il provvedimento non sarà eterno, cioè non sarà garantito a vita al disagiato, ma sarà suscettibile di sospensione e revoca qualora il beneficiario non rientrasse più nei limiti dei requisiti previsti dalla legge.

La misura sarà finanziata anche con i Fondi Europei 2014-2020. Come dicevamo, oltre al sussidio si prevede l’erogazione di servizi personali e di un progetto personalizzato e rivolto alla nuova inclusione sociale di chi evidentemente è stato tagliato fuori. Si prevede la creazione di nuclei di valutazione e di un pool di tecnici che provvederanno ad aiutare i beneficiari del programma di inserimento sociale. Il tutto dovrebbe funzionare tramite agenzie per il lavoro, centri per l’impiego ed enti locali, che metteranno in piedi la macchina operativa che affiancherà il reddito minimo ed i suoi beneficiari durante il percorso.