All'indomani della rottura della trattativa per la chiamata diretta dei docenti, Uil Scuola ha voluto chiarire alcuni aspetti esaminati durante il confronto politico, conclusosi, purtroppo, con un fallimento. Ne ha parlato, in prima persona, il segretario Pino Turi, nel corso del suo intervento all'interno del Consiglio nazionale della Uil Scuola, svoltosi nella giornata di oggi, venerdì 15 luglio, a Roma.
Ultime news scuola, venerdì 15 luglio 2016: Uil 'Miur, i docenti non vanno riassunti'
L'esponente sindacale ha sottolineato come i tecnici del Ministero dell'Istruzione non abbiano voluto comprendere che i dipendenti che faranno domanda di mobilità dagli ambiti territoriali alle scuole, sono docenti di ruolo.
E' evidente, quindi, che non siamo di fronte a delle assunzioni, o meglio a delle 'riassunzioni', bensì solamente ad una situazione di mobilità da un posto all'altro.
Se il Miur si fosse reso conto di questo aspetto importante, probabilmente si sarebbe convinto che non c'era bisogno di un elenco infinito di requisiti: ricordiamo, a questo proposito, che l'amministrazione centrale ha insistito, fino all'ultimo, per l'introduzione di almeno una trentina di requisiti, mentre i sindacati ne proponevano al massimo 10 o 11.
Ecco perchè, secondo Pino Turi, bastava predisporre pochi strumenti, oggettivi per tutti, senza che subentrassero, soprattutto, le decisioni discrezionali dei dirigenti scolastici.
Chiamata diretta: Uil '90% dell'accordo è valido, tuteleremo dignità personale e professionale dei docenti'
Il segretario della Uil Scuola, tuttavia, ritiene che la trattativa ha permesso di definire gran parte della procedura: 'il novanta per cento dell'accordo è da ritenersi valido' e da qui potrà ripartire il Miur, visto che il dicastero di Viale Trastevere verrà chiamato ad aggiustare solamente il dieci per cento dell'accordo stesso.
Secondo il documento approvato oggi dal Consiglio nazionale della Uil Scuola e in base alle decisioni che verranno prese dal Ministero dell'istruzione, il sindacato opererà a tutela e a garanzia dei docenti titolari di ambito, soprattutto per quanto riguarda i criteri inerenti alla trasparenza e all'oggettività della procedura. L'obiettivo primario resta quello di salvaguardare la dignità personale e professionale degli insegnanti.