È stato raggiunto un importante traguardo per la raccolta delle firme organizzata dall'Associazione "lavoro & welfare" congiuntamente con "Progressi". Secondo quanto annunciato dallo stesso Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano,viene acquisita la soglia delle 50mila sottoscrizioni raccolte in favore della bozza di legge 857/2013, a firma degli On. Damiano - Gnecchi. Per approfondire il risultato è stata indetta nella giornata di oggi alle ore 10.00 del mattino (presso laCamera) una nuova conferenza stampa, che si occuperà di fare il punto della situazione sulla vicenda e di comunicare quali sono stati i risultati raggiunti, oltre a quali sono gli obiettivi per il prossimo futuro.
Resta il fatto che il traguardo rappresenta un'importante indicatore del sostegno popolare all'iniziativa di riforma del sistema previdenziale. Vediamo insieme quali sono i principali punti toccati dalla petizione.
Riforma pensioni e petizione sulla flessibilità: ecco i punti chiave
Stante quanto appena descritto, ricordiamo ai lettori che la petizione punta a flessibilizzare il meccanismo di uscita dal lavoro tramite l'avvio delle Pensioni anticipate con la quota 97. Il meccanismo prevede di garantire la quiescenza a partire dai 62 anni di età, con almeno 35 anni di versamenti più una penalizzazione del 2% annuo. In appoggio a questa prima misura, vi sarebbe poi la possibilità per i lavoratori precoci di accedere all'Inps indipendentemente dall'effettiva età maturata, a patto di aver acquisito almeno 41 anni di contribuzione.
Mentre sullo sfondo restano anche gli altri interventi correttivi sui quali si lavora per rendere più equo il sistema previdenziale, a partire dall'8va e ultima salvaguardia in favore dei lavoratori esodati, per proseguire con il monitoraggio dell'opzione donna e con la ricongiunzione non onerosa dei contributi, oltre all'interventosul fondo lavori usuranti e su diun nuovo meccanismo di indicizzazione in favore delle pensioni medio - basse.
Pensioni flessibili, la battaglia scende in piazza
Il risultato raggiunto dalla petizione appare quindi incoraggiante per coloro che chiedono un rinnovamento dell'attuale sistema di welfare, che possa andare davvero incontro alle esigenze di lavoratori e pensionati. "La battaglia sulla flessibilità delle pensioni è partita dalle aule parlamentari e ora è scesa nelle piazze" ha affermato Giovanni Battafarano di Lavoro e Welfare, mentre il Direttore di Progressi Vittorio Longhi ha ricordato che le istanze contenute nella 857 "arrivano dalla base".
Solo pochi giorni fa lo stesso On. Damiano aveva espresso i propri dubbi sul cantiere sociale di Renzi, spiegando di non essere convinto del fatto che sul tema "occorra soltanto fare una narrazione positiva". Raccogliere la sfida al miglioramento significa impegnarsi andando oltre rispetto aquanto è stato finora fatto, ha ricordato il Parlamentare democratico, spronando l'esecutivo ad intervenire in favore delle situazioni di maggiore disagio lavorativo e previdenziale.
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