Nessuna pausa per i dibattiti che riguardano la riforma pensioni: novitàarrivano oggi soprattutto intorno a quelle che sono state definite le promesse del 'nuovo' Renzi. È chiaro come, con l'estate che si frappone, la campagna elettorale per il referendum costituzionale di ottobre sia già iniziata e che Matteo Renzi intenda dare una svolta al suo esecutivo per riavvicinarsi al 'suo' popolo, quello che ha perduto negli ultimi mesi soprattutto a partire dalle elezioni comunali 2016. Se dunque Tommaso Nannicini, colui che sta gestendo il dossier Pensioni, deve fare la parte del 'cattivo', è anche vero che prime aperture sembrano arrivare: le parole di ieri di Giuliano Poletti, che ha ribadito come per alcune categorie le penalizzazioni dovrebbero essere prossime allo zero, lascerebbero ben sperare in una soluzione condivisa.

Nel frattempo, però, giunge la 'nuova' proposta del M5S: secondo alcuni osservatori, giunge anch'essa in chiave di campagna elettorale per il 'NO' al referendum – lo scenario che potrebbe verificarsi è quello dello scioglimento delle camere e delle elezioni anticipate, dove i Cinque Stelle potrebbero presentarsi come una forza oramai matura anche per il governo nazionale.

Le promesse del 'nuovo' Renzi sulla riforma pensioni: novità oggi 16/07

È stato notato da più parti che il premier Matteo Renzi, negli ultimi interventi, ha deciso di porre nuovamente l'attenzione sui temi di interesse collettivo, come il lavoro, le tasse e la riforma pensioni: novità, in questo senso, arrivano soprattutto intorno alla decisione del governo di ascoltare con maggiore attenzione le parti sociali e gli umori del paese.

La riforma costituzionale del Senato e la riforma elettorale non sembrano essere temi di grande interesse per l'elettorato e anzi sembrano dare l'idea di un interesse auto-referenziale della classe politica verso se stessa. Secondo quanto riportato in un approfondimento de La Stampa, Matteo Renzi avrebbe deciso di presentarsi in maniera differente agli italiani, meno 'uomo solo al comando' e più vicino alla gente; all'interno di questo 'rinnovato' clima politico, uno spazio importante sembrano avere i confronti sulla riforma pensioni: novità sono infatti arrivate da Poletti che ha aperto ad alcune modifiche alla proposta APE, come fare in modo che il referente del pensionato non siano le banche ma l'Inps.

La partita delle pensioni sembra giocarsi, dunque, all'interno di uno scacchiere che è eminentemente politico.

La 'nuova' proposta del M5S per la riforma pensioni: novità oggi 16/07

Come abbiamo visto, anche il M5S ha deciso di intervenire su uno dei nodi più caldi del momento, la riforma pensioni: novitàarrivano, infatti, dall'intervista, pubblicata sul quotidiano Il Manifesto, a Nunzia Catalfo.

La proposta del M5S è già nota, ma è chiaro come, all'interno del clima politico di cui abbiamo discusso, essa si presenti con una veste rinnovata, dal momento che i cinque Stelle sono oramai accreditati come possibile forza di governo. Il piano del M5S sarebbe quello di introdurre il reddito di cittadinanza e di aumentare, di conseguenza, le pensioni minime a 780 euro; il nodo riguarda la copertura finanziaria: la Catalfo si dice sicura che, mettendo in campo poche misure, i soldi potrebbero facilmente venire fuori. Si tratterebbe, allora, di tagliare gli sprechi della PA, aumentare le tasse sul gioco e quelle relative alle concessioni per l'estrazione degli idrocarburi (secondo il M5S, l'Italia sta 'rovinando' il suo paesaggio per poi 'regalare' il proprio petrolio alle grandi multinazionali), e infine intervenire con tagli radicali ai vitalizi e alle pensioni d'oro.

Insomma, oltre che di una riforma delle pensioni, il M5S vuole dimostrare di avere le idee ben chiare su come intenderebbe governare l'Italia. Per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.