Sono state consegnate ieri al Senato della Repubblica le oltre 50.000 firme sinora raccolte nell'ambito della petizione popolare per sollecitare al governo l'introduzione di nuovi elementi di flessibilità in uscita nell'ambito della riforma Pensioni. Lo hanno comunicato oggi in una newsletter il direttore di Progressi, Vittorio Loghi, e il presidente di Lavoro&Welfare Giovanni Battafarano promotori, insieme ai parlamentari della minoranza del Pd con in testa il presidente della commissione Lavoro della Camera Cesare Damiano, della petizione popolare sulla pensione anticipata.

Pensioni, va avanti la petizione per la flessibilità in uscita

Longhi e Battafarano, insieme a una rappresentanza dei comitati Quota 41 e Lavoratori Precoci, hanno consegnato le firme al presidente della commissione Lavoro e Previdenza sociale di Palazzo Madama Maurizio Sacconi. Rispetto alla proposta sulla flessibilità in uscita, il parlamentare di Area Popolare (Ncd-Udc), già primo firmatario di diverse proposte di legge per la pensione anticipata, ha ribadito di condividere la “necessità di urgenti interventi correttivi e integrativi - ha detto Sacconi - della legge Fornero”. Anche secondo il presidente della commissione Lavoro del Senato va dedicata una specifica attenzione nei confronti dei lavoratori precoci che, nonostante abbiano accumulato tanti anni di lavoro e contributi, ancora non riescono ad accedere al trattamento pensionistico e per questo sperano nell'approvazione del ddl 857 Damiano-Gnecchi, sostenuto dalla petizione popolare, in modo da poter andare in pensione con Quota 41 di anzianità contributiva.

Consegnate al Senato le prime 50.000 firme raccolte

Dopo la consegna delle prime 50.000 firme a Palazzo Madama la petizione continua e le nuove sottoscrizioni saranno consegnate dopo l'estate al presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini e al premier Matteo Renzi.

"Per questo - ha detto il presidente di Lavoro&Welfare - è molto importante continuare a diffondere la petizione - ha sottolineato Giovanni Battafarano - prima della legge di Stabilità". “Ci aspettiamo che il governo e il parlamento - ha detto il rappresentante dei Lavoratori Precoci Uniti Roberto Occhiodoro - rispondano in modo concreto ai 50mila cittadini che hanno firmato per ottenere un intervento rapido sulle pensioni".

Per niente convinto dell'Anticipo Pensionistico proposto dal Governo Renzi. "Non si può chiedere a chi ha lavorato una vita - ha sottolineato Occhiodoro - di accendere un mutuo per ricevere la pensione che è un diritto”. Intanto, sulla riforma pensioni, mentre prosegue il dibattito nel Paese si attendono novità dal nuovo incontro tra l'esecutivo e le parti sociali già fissato per venerdì 29 luglio.