Il bonus da 500 eurodel Miur, che il prossimo anno diventerà card docenti, ha visto l'esclusione clamorosa dei precari e degli educatori. Contro questa scelta ministeriale discriminante è stato presentato ricorso al Tar Lazio e nella giornata di ieri la FLC CGIL ha annunciato l'incredibile decisione del tribunale amministrativo. La sentenza è duplice, in quanto la richiesta del personale educativo viene accolta, mentre quella dei precari no.

Bonus da 500 euro al personale educativo educatori della scuola

Il Tar del Lazio ha interpretato la norma della legge 107 che riguarda la card docenti da 500 euro (comma 121 e seguenti dell'articolo 1) in modo che il termine 'personale docente' include anche il personale educativo della Scuola.

Per questo motivo, anche loro hanno diritto ai 500 euro annui destinati all'auto-formazione.

Card docenti: no ai precari

Ma che dire dei 500 euro per i precari? Il Tar ha disposto una sentenza diversa, non ritenendo che il bonus spetti anche a loro. Nel motivare la sua decisione, ha affermato che l'auto-formazione è obbligatoria solo per i docenti di ruolo, mentre non esiste alcun obbligo per i precari. La FLC CGIL trova la motivazione 'sorprendente', in quanto non è comprensibile quale normativa nazionale o comunitaria faccia questa distinzione tra personale assunto a tempo determinato e personale assunto a tempo indeterminato. La ragione porta a pensare che chiunque insegni dovrebbe auto-aggiornarsi e arricchire il proprio bagaglio culturale e formativo, indipendentemente dal tipo di contratto che ha.

Inoltre pare che questa rappresenti una evidente discriminazione nei confronti dei precari, ancora una volta in contrasto con la normativa europea (1999/70/CE) che stabilisce che chi lavora a tempo determinato non può essere trattato in modo meno favorevole di chi lavora a tempo indeterminato solo in virtù del tipo do contratto. Il sindacato afferma che non si da per vinto e continuerà a lottare per i diritti dei precari.

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