Il Corriere della Sera riporta alcune novità della bozza del nuovo testo unico sul pubblico impiego; novità che sono in perfetta antitesi con ciò che sono state fino ad oggi le aspettative dei dipendenti pubblici. Il lavoro pubblico ha da sempre reso certezza e stabilità, ma anch'esso potrebbe mutare per adeguarsi ai cambiamenti della società in itinere. Si fa riferimento all'abolizione del posto fisso e alla cancellazione definitiva dell'aumento dello stipendio in virtù dei previsti automatici scatti di anzianità.

I dipendenti pubblici potranno dire addio al posto fisso

Per quanto concerne l'addio del posto fisso, si prevede che ogni singola amministrazione entro la fine di ogni anno, è soggetta all'obbligo di comunicazione di eventuali eccedenze di personale. La suddetta comunicazione è finalizzata ad agevolare i miglioramenti e soprattutto l'efficienza funzionale nonché finanziaria. Come conseguenza di ciò, se un dipendente pubblico, ad avviso dell'amministrazione, non ha più ragion d'essere all'interno di un dato ufficio, o se ancora più semplicemente mancano le risorse finanziare per retribuirlo, l'unica scelta perseguibile consisterà nel spostare il lavoratore in questione presso un'altra pubblica amministrazione, a condizione che non disti di oltre 50 km dal precedente luogo di incarico.

Se ciò non avviene, si opta per il regime cosiddetto di disponibilità che in quanto tale comporta una riduzione dello stipendio del 20%. Ma la vera novità consiste nella circostanza che se entro due anni, non si trova un diverso collocamento, finanche con inquadramento più basso del precedente, il rapporto di lavoro si intende definitivamente risolto.

Un preannunciato licenziamento, quindi.

Scatti di anzianità e visite fiscali

La bozza della riforma sul pubblico impiego elimina anche gli scatti automatici di anzianità. La soppressione dovrebbe essere sostituita da una valutazione con cadenza annuale dei dipendenti pubblici da parte dei dirigenti, a seguito della quale verrà assegnato un aumento compatibilmente con l'intera efficienza del sistema, con il limite dell'erogazione prevista in favore del solo 20% dei lavoratori per ciascuna amministrazione.

La visita fiscale seguirà un regime automatico, specie per le assenze dal posto di lavoro nel giorno settimanale del venerdì o in giorni precedenti alle varie feste riportate dal calendario; la misura in questione si prefigge quindi la finalità di combattere l'assenteismo. Non ci saranno più le indennità di trasferte e il buono pasto giornaliero sarà per tutti i dipendenti pubblici, quindi, anche per i dirigenti, parti a 7 euro. Potrebbe pertanto cadere il mito del posto fisso nei giovani e optare perper altre strade lavorative.