Il Consiglio dei Ministri ha approvato il dlgs legato alla riforma Madia che dopo aver dichiarato guerra ai furbetti del cartellino ha deciso di trasformare dal 1 gennaio 2017 circa 8.500 dipendenti della Forestale in Carabinieri. L’effetto della riforma prevede quindi una militarizzazione del Corpo italiano, nato come Amministrazione forestale nel 1822 e sempre al centro di numerosi scandali. Ma se dietro l’intento del governo c’è una razionalizzazione dei costi, a pensarla in modo diverso sono invece i sindacati più rappresentativi del Corpo forestale e della Polizia di Stato.

Il segretario nazionale Dirfor Maurizio Cattoi, ha parlato addirittura di ‘una limitazione dei diritti costituzionali e della libertà'.

Forestale assorbita dai carabinieri: rischi del passaggio allo status di ‘militare’

Secondo Cattoi inoltre si parla sempre di persone che proprio perché non hanno mai portato la divisa, non hanno qualifica di pubblica sicurezza perché assolvono al compito di polizia giudiziaria. Queste ultime inoltre potrebbero vedersi private di quelle aspettative legate a tanti anni di servizio. Dietro il dlgs sulla razionalizzazione delle funzioni di polizia si nasconde però un pericolo ben peggiore: ovvero che la gestione associata dei 'servizi comuni' porti invece ad una soppressione dei servizi ed a maggiori costi. A farne le spese quindi non sono solo i forestali che per diventare carabinieri dovranno rinunciare a molti dei loro diritti fondamentali come il diritto alla tutela sindacale e allo sciopero.

Visibilmente fiero invece si è mostrato il Ministro Galletti che ha sottolineato che ci sarà un effettivo potenziamento del livello di presidio del territorio attraverso il rafforzamento dell’assetto attuale. Tale riorganizzazione comporterà la nascita di una Polizia agro-ambientale che sarà sotto le dipendenze del Ministero delle politiche agricole e forestali.

Reazioni dei sindacati e la duplicazione dei costi

In teoria dovrebbe essere potenziato il contrasto ai reati contro l’agroalimentare e l’ambiente dato che la specializzazione dei Forestali si integrerà con quella propria dell’Arma dei carabinieri. I meno convinti di tutti sono però proprio i diretti interessati che hanno sottolineato come in realtà a esser compromessa sarà in primis l’autonomia investigativa del personale del Corpo forestale dello Stato, soffocata nelle logiche militari.

Perché se da una parte c’è chi farà attività di polizia generica e chi si occuperà di polizia ambientale e agroalimentare, ad essere sacrificate saranno invece le attività di repressione e di prevenzione dei reati ambientali ( es. incendi) e contro gli animali (braconaggio).

Alcuni deputati del M5Stelle hanno anche parlato di inutile quanto dispendiosa sovrapposizione delle funzioni. Oltre al rischio di duplicazione dei costi per tale operazione. Basti pensare a quelli previsti per i problemi organizzativi, per il riallineamento degli stipendi, per corsi di formazione, per le nuove divise, per le procedure di mobilità di chi non vuole cambiare il proprio ‘status di civile’ e per i migliaia ricorsi a pioggia.

L’effetto quindi potrebbe non tradursi in un effettivo risparmio, se la riforma diviene bersaglio anche di contenziosi, proprio perché lo Stato dovrà pagare le spese legali, con buona pace a quel taglio di spesa stimato intorno ai 100 milioni di euro in 3 anni. l sindacati intanto hanno previsto delle manifestazioni a settembre. Per restare sempre aggiornati su tali argomenti potetepremere il tasto segui accanto al nome dell'autore.