Il sottosegretario al Miur, Davide Faraone, non ci sta al 'tiro al bersaglio' e alle polemiche di questi ultimi giorni in merito alla pubblicazione degli esiti riguardanti la mobilità. L'esponente del governo non vuol sentire parlare di 'insegnanti deportati' così come è stato riportato da alcuni giornali e, attraverso un post pubblicato su Facebook, viene scritto che i 'numeri di quest'anno ci raccontano una storia diversa'.
Ultime news scuola, giovedì 4 agosto 2016: Faraone sulla mobilità 'Nessun esodo dei docenti'
Dopo aver fatto il 'riassunto delle puntate precedenti', citando le 90.000 assunzioni con il piano straordinario e le altrettante che arriveranno nei prossimi tre anni, sia con le immissioni in ruolo da concorso che da GaE, Faraone entra nel merito della mobilità straordinaria citando il caso della Scuola primaria, al centro delle critiche per il tanto conclamato esodo da Sud a Nord.
Faraone ha menzionato gli oltre 1.100 insegnanti 'immobilizzati' della 'Sua' Sicilia che, senza questa misura, non avrebbero potuto fare rientro dal Nord nella loro regione, a fronte degli ottocento circa che, invece, dovranno trasferirsi in continente; poi vengono citati gli oltre 1.800 docenti campani che rientreranno a casa (contro i 1.500 che, invece, 'migreranno'), i circa 600 della Puglia (550 in uscita) e i quasi 540 della Calabria (a fronte dei circa 400 che si trasferiranno al Nord).
Faraone su mobilità docenti, ultime notizie: 'Situazione cambiata rispetto a prima'
L'onorevole Faraone, quindi, non vuol sentir parlare di esodo, anche perchè, grazie alle assegnazioni provvisorie, il governo andrà incontro anche alle esigenze di molti altri insegnanti.
Il 'braccio destro' del ministro Giannini, inoltre, ha sottolineato come la situazione sia cambiata rispetto a prima, quando i docenti erano costretti a muoversi come precari, senza alcuna certezza: oggi possono, invece, spostarsi con in mano un contratto a tempo indeterminato.Tra l'altro, sottolinea Faraone, il governo sta studiando delle misure per far sì che possano aumentare le possibilità di poter rientrare a casa: stiamo lavorando, infatti, affinchè l'organico di fatto possa trasformarsi in organico di diritto. In questo modo, la scuola pubblica italiana potrà disporre di una 'platea di posti più ampia' sia per le immissioni in ruolo che per la mobilità.