Il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano partenopeo, 'Il Mattino' (edizione di martedì 2 agosto), intervista realizzata in occasione della sua visita a Napoli per il progetto 'Scuole al centro'.

Naturalmente, una delle domande poste al ministro non poteva che riguardare le feroci polemiche di questi ultimi giorni, relative alla mobilità docenti. 'Stiamo analizzando i dati - ha confermato il ministro Giannini, affermando che si è consapevoli che, dietro ogni numero, c'è una famiglia, una storia personale.

Ultime news scuola, martedì 2 agosto 2016: Giannini 'Non è un esodo, tutti conoscevano le regole'

'Non è un esodo' si affretta, però, a puntualizzare l'onorevole perchè la mobilità ha significato anche il rientro di molti insegnanti che hanno prestato servizio negli anni scorsi lontani dal proprio luogo d'origine. Il ministro ha sottolineato 'a chi legge' che si tratta di donne e uomini che sono usciti da una condizione di precarietà per arrivare ad un contratto a tempo indeterminato che, per tanti giovani, soprattutto nel nostro Mezzogiorno, rappresenta 'un miraggio'.

In merito ai meccanismi delle assegnazioni, Stefania Giannini ribadisce che 'tutti conoscevano le regole e le diverse fasi di attuazione, perchè la mobilità era prevista dalla legge'.

A questo proposito, si fa presente che le assegnazioni provvisorie potranno acquistare il valore di uno 'strumento di riequilibrio' per tutti coloro che dovranno soddisfare esigenze di natura familiare o sociale.

Chiamata diretta docenti ultime notizie: Giannini 'Rottura con il passato'

Capitolo chiamata diretta. Visto che i presidi si lamentano per i tempi particolarmente stretti per la selezione dei docenti, è lecito prevedere un rinvio?

La risposta secca del ministro, naturalmente, è 'No'. L'onorevole Giannini ha parlato di 'innovazione di libertà e di rottura con il passato' in merito alla novità dell'individuazione dei docenti per competenze. Si dirà addio alla 'staticità burocratica delle graduatorie' per introdurre, al contrario, un 'processo dinamico' in cui la Scuola e l'insegnante si sceglieranno in maniera reciproca secondo quelle che saranno le esigenze dell'offerta formativa e il curriculum dell'insegnante.