Sono due le polemiche che stanno attraversando il mondo della Scuola in questo rovente mese di agosto: si tratta della questione della 'chiamata diretta'e quella della 'mobilità'. Sul primo nodo ha fatto brande scalpore la scelta di alcuni dirigenti scolastici di richiedere ai candidati per la 'chiamata' di inviare anche un video di presentazione, specificando che deve essere a figura intera e non a mezzobusto. Sul secondo nodo, invece, si segnala un'elevatissima polemica intorno al nodo delle 'assegnazioni provvisorie': nella giornata di ieri, infatti, il CSA di Napoli è stato 'occupato' simbolicamente da docenti infuriati per l'obbligo di trasferimento dopo tanti anni.
Su entrambe le questioni, è intervenuto il ministro Stefania Giannini.
Il nodo della 'chiamata diretta' mediante video-presentazione
La richiesta da parte di alcuni presidi di una 'video-presentazione' a figura intera (non a mezzo busto) ha suscitato immediate polemiche intorno al nodo della 'chiamata diretta' già molto avversato dal mondo della scuola. La questione ha raggiunto anche il Parlamento con un'interrogazione parlamentare che il senatore Di Lello ha deciso di presentare. Sulla questione è intervenuto il ministro Giannini. Innanzitutto, ha ribadito che la 'chiamata diretta' rappresenta il futuro della scuola e che, sulla questione del video, forse non si tratta della scelta più 'funzionale'.
In realtà, però, questa la critica dei docenti, il ministro non ha 'sconfessato' la decisione di questi dirigenti scolastici che, sul quotidiano La Nazione, hanno spiegato di essere particolarmente attenti alle nuove tecnologie e alle dinamiche motivazionali dell'insegnamento. Insomma, sembra che la cosa possa proseguire e non venga bloccata.
Il nodo della 'mobilità'
Sulla questione della mobilità, invece, il ministro Giannini ha ribadito quanto già espresso in altre occasioni. Non ci sarebbe, infatti, nessun tipo di disguido, ma semplicemente l'applicazione di alcune leggi molto complesse che il Parlamento ha varato. Si tratta, anche in questo caso, di un'azione rivoluzionaria per quanto riguarda il mondo della scuola: è ovvio, prosegue la Giannini, che vi possa essere chi non trova la sua collocazione ideale, ma il provvedimento è giusto nella misura in cui, bloccando la mobilità per i tre anni successivi, assicura la continuità didattica.
Nessuna parola, invece, sulla protesta di Napoli per quanto concerne le assegnazioni provvisorie. Anche in questo caso, sono scoppiate le polemiche: il ministro, infatti, sembra sempre descrivere il mondo della scuola e le sue procedure come 'perfette' non mettendo mai in discussione i propri provvedimenti. Per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.