Lo avevamo anticipato nei giorni scorsi e, puntualmente, ecco arrivare il caos del 1° settembre, il giorno della presa di servizio dei docenti. Moltissimi insegnanti, infatti, si sono ritrovati nella spiacevole condizione di non sapere ancora in quale Scuola prendere servizio domani. Questi sono i risultati delle operazioni di mobilità straordinaria, operazioni condotte male e troppo in fretta, con innumerevoli errori ed ingiustizie: una situazione che appare ancor più grottesca se consideriamo il silenzio del Ministero dell'Istruzione che continua a far finta di nulla, ignorando i disagi di migliaia di persone.

Ultime news scuola, mercoledì 31 agosto 2016: presa di servizio 'fai da te' a Siena

Tecnica della Scuola ha menzionato delle situazioni assurde che si stanno verificando in alcuni uffici scolastici come quello di Siena: il provveditorato avrebbe suggerito ai docenti che ancora non sono a conoscenza della propria sede di assumere servizio in una scuola qualsiasi, quella che si ritiene più facilmente raggiungibile e che sia, comunque, coerente con l'ordine di titolarità. Insomma, un 'fai da te pilatesco' che testimonia una gran confusione nello svolgimento delle operazioni.

Mobilità docenti ultime notizie: continui danni morali ed economici

Viene citato poi il caso di alcuni docenti siciliani che hanno scoperto di non dover più partire per il Nord mentre erano già in viaggio sulla nave che li stava portando da Palermo a Genova: ci si chiede chi potrà mai rimborsare questi insegnanti dei danni morali oltre che economici che sono costretti a subire, tra l'enorme ansia e lo stress per quello che sarà il proprio destino professionale e i soldi spesi inutilmente per 'correre dietro' ai continui errori del Miur.

Proprio dal dicastero di Viale Trastevere dovrebbero arrivare delle informazioni precise in merito alla procedura da adottare da parte degli uffici scolastici regionali e provinciali. Gli insegnanti non sono 'burattini' e nemmeno pezzi del gioco degli scacchi da spostare a destra e a sinistra, avanti e indietro: la dignità personale viene prima di tutto, ancora prima di quella professionale, già ampiamente calpestata.