La pensione anticipata di Renzi (anticipo pensionistico), rischia di diventare una vera e propria tagliola per i contribuenti che non fanno parte delle categorie protette. La scelta di rinunciare a parte della pensione, considerando le penalizzazioni, dovrà essere valutata attentamente a seconda del numero di anni di lavoro che si desidera anticipare e dellivellodel reddito che si percepisce. Il quotidiano Il Messaggero ha formulato una simulazione interessante sulle decurtazioni della pensione anticipata, valutabile tra le categorie non garantitee quelle per le quali, invece, è prevista una forma di tutela: si intendono gli esodati, i disoccupati e coloro che svolgono attività considerate faticose.

Pensioni anticipate con Ape di Renzi: tagli per le categorie non protette

Andare in pensione anticipata senza alcuna tutela può comportare una perdita a salire a secondo della pensione netta che si prospetta per il futuro. Come è possibile vedere nel grafico, al tasso di interesse del 2 percento ed un peso dell'assicurazione del 20 percento su tutto il capitale, con un anno di anticipo e con mille euro di pensione, la rata mensile da pagare a copertura del prestito è di 55 euro. La cifra della rata sale al triplo se l'anticipo è di un anno e mezzo e la pensione prevista è di duemila euro (7 volte di più se gli anni di anticipo sono 3), oppure se l'anticipo è di due anni e la pensione è di 1.500 euro.

L'andamento si potrebbe definire dunque progressivo, in termini di rate da rimborsare. L'uscita anticipata di tre anni, invece, comporta una spesa mensile di 338 euro su una pensione media di duemila euro. L'Ape piena, cioè con tre anni e 7 mesi di anticipo, comporta una rata mensile di 609 euro per chi guadagna tremila euro (oltre il 20,3% di taglio), la stessa proporzionale decurtazione per chi ha una pensione di 1.200 euro.

Anticipo pensionistico di Renzi 2016: decurtazioni per esodati e categorie protette

Per chiguadagna meno dei 1.200 euro di pensione, l'anticipo non comporterà spese. E superare questo limite, anche di poche centinaia di euro, comporterà una percentuale ridotta per le categorie protette. L'anticipo di due anni su un assegno di 1.500 euro produceuna rata al di sotto dei 30 euro, ma per assegni dai duemila euro in su, si pagano 128 euro al mese (per tre anni di anticipo) fino ad arrivare al taglio maggiore per Pensioni da tremila euro e anticipo pieno, che è di 358 euro.