"L'Ape è una soluzione per chi voleva andare in pensione e per la Fornero non ha potuto": lo ha affermato nella serata di ieri il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, parlando dell'anticipo pensionisticoallo studio dei tecnici durante il proprio intervento nel programma TV "quinta colonna" di Rete 4. Il Premier ha sottolineato che tramite questo strumento sarà possibile per tutti ottenere la quiescenza con tre anni di anticipo, prendendo circa "il 95% dello stipendio". Vi saranno poi agevolazioni dedicate aspecifiche situazioni di disagio, come nel caso di "chi ha parenti disabili da accudire e chi è disoccupato, o ancora chi ha particolari tipi di lavori usuranti".
Per questi soggetti, si cercherà di fare "non il 95%, ma il 99%", annullando di fatto le penalizzazioni legate all'anticipo. Sulle Pensioni, Renzi ha affermato di non voler fare "promesse invano", visto che la questione appare molto delicata. L'intervento non si fermerà però ai nuovi meccanismi di prepensionamento, visto che allo studio vi è anche il raddoppio della 14ma mensilità per le minime.
Riforma pensioni e 14ma mensilità: patto alla lavagna sul welfare previdenziale
Proprio il welfare previdenziale è apparso uno dei nodi chiave delle argomentazioni utilizzate dal Premier durante l'apparizione televisiva. "Noi oggi alle minime, quelle che arrivanofino a 750 euro... a tutte queste viene data una c.d.
14ma, che viene più o meno 40 euro al mese" spiega Renzi. "Queste risorse noi stiamo cercando di cambiarle tirando su illimite. Lo vederemo nella Legge di stabilità, ma il nostro obiettivo sarebbe quello di arrivare il più possibile vicino alle 1000 euro se ce la facciamo". La conseguenza di questo provvedimento sarebbe quindi che "a questi pensionati noi raddoppiamo la 14ma, quindi quelli che oggi prendono una quattordicesima di 40 € ne prenderanno 80 €, però li prenderanno in una unica soluzione".
Lavoro e pressione fiscale: si punta ad un intervento sulle aliquote Irpef nel 2018
Non è mancato infine un riferimento all'intervento sulle aliquote Irpef, inserito tra i cavalli di battaglia del programma di Governo. Sul punto Renzi ha specificato che bisognerà aspettare il 2018, visto che a partire dall'anno prossimo dovrebbe ridursi il disavanzo pubblico.
In questo modo, sarà possibile intervenire senza fare riferimento a nuovi correttivioltre quelli già decisi. Resta però la possibilità di inserire le modifiche sull'Irpef già a partire dalla prossima legge di bilancio, in modo da confermare l'iniziativa pur senza renderla immediatamentefruibile. Durante la trasmissione vi sono stati poi riferimenti al confronto in atto nell'Ue per la flessibilità ed al Referendum, che vedrà chiamare gli italiani ad esprimersi alle urne entro dieci settimane. Infine, Renzi ha ribadito che le spese per i migranti e per la messa in sicurezza delle zone sismiche resteranno al di fuori del patto di stabilità, "che l'Ue lo voglia oppure no".
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