Con l’introduzione della formazione obbligatoria per i docenti questi sono sottoposti a un percorso di attività formative suddivise per Unità: il riferimento è quello al sistema universitario e professionale in cui vengono utilizzati i cosiddetti crediti formativi. Proprio su questa scia originariamente si è pensato tale formazione fosse pensata con un numero determinato di ore ma poi il vincolo è stato eliminato in virtù di una maggiore autonomia dell’istituto cui spetta il compito di inserire tali attività all’interno stesso del PTOF: è il collegio dei docenti dunque che, sulla base delle indicazioni fornite dal dirigente elabora le varie attività da assemblare in un percorso formato da Unità Formative.
Formazione a scuola ma anche a casa
Le Unità infatti forniscono quindi una struttura di massima di blocchi formativi che includono non solo le attività in presenza, ma in generali tutte le attività relative alla formazione espletabili anche al di fuori della Scuola. L’elaborazione del percorso e delle singole Unità spetta quindi al collegio che dovrà operare rispettando le indicazioni del dirigente e quelle del Ministero che raccomanda di imitare la struttura di standard conclamati. L’esempio più classico è proprio quello della formazione universitaria in cui i crediti, o CFU, corrispondono indicativamente a 25 ore di Lavoro in cui sono calcolate sia le attività di lezione, esercitazioni in classe, ma anche le ore di studio che ciascun studente dovrebbe idealmente affrontare per prepararsi all’esame.
Analogamente, per i percorsi di formazione professionale alle attività sul posto di lavoro e a casa è associato un credito per ogni ora.
Il collegio fisserà il numero di ore
Tuttavia questi sono esempi di massima e non sono naturalmente vincolanti, anche tenendo conto del fatto che i percorsi formativi dovranno essere distribuiti nel triennio 2017-2019 e che il Ministero ribadisce l’importanza di “qualificare prima che quantificare” l’impegno dei docenti.
Malgrado l’obbligatorietà della formazione, è inutile quindi fissare una soglia di ore di formazione, ma si vuole puntare sullo sviluppo delle competenze professionali che possono essere così acquisite tanto a scuola quanto in altre sedi. È utile sottolineare tuttavia che comunque il collegio dovrà fissare un certo numero di ore in cui la presenza del docente alle attività in sede saranno obbligatorie, ore che fanno parte dell’obbligo di servizio ma non rientrano nelle classiche 40+40.