Tra le novità attese nella prossima legge di Stabilità tiene banco la questione delle 25mila cattedre in più richieste dal Miur, operazione che secondo la Ragioneria dello Stato produrrà un aggravio di 700 milioni di euro contro le ottimistiche stime del governo che quantifica in 200 milioni il costo da sostenere per immettere da Gae i docenti interessati spostandoli dall'organico di fatto nell'organico di diritto. Non c'è accordo sull'importo esatto che impatta sul triennio per il quale andrebbe in vigore il provvedimento che dovrebbe essere varato con appositi emendamenti.

La differenza di costo di mezzo miliardo è determinata dalla spesa per le ricostruzioni della carriera e degli scatti di stipendio che andranno pagati ai docenti da far scorrere in ruolo.

Un costo di oltre mezzo miliardo

La trasformazione dell'organico di fatto in organico di diritto è il cavallo di battaglia dei tantissimi docenti precari ancora nelle Gae per affrancarsi dal precariato, specialmente di quelli meridionali. Come è noto al sud la questione assume proporzioni rilevanti e riuscire a trovare le risorse necessarie significherebbe sbloccare la questione per 11.700 di loro. Questo è il risultato dell'operazione con la quale si dovrebbero assumere 125mila docenti precaricome anticipato ieri sui giornali.

Particolarmente interessati da questi sviluppi ci sono i docenti delle Gae Infanzia (17mila in tutto quelli residui) inopinatamente penalizzati dalle assegnazioni provvisorie accordate ai neo assunti della Fase C.

La suddivisione geografica

La ripartizione dei posti vedrebbe il 47% assegnato al sud e il 53% alle scuole settentrionali.

Per la Sicilia ad esempio è stato fatto un conto di 2200 cattedre. Al nord la parte del leone ancora una volta la fa la Lombardia con ben 5300 cattedre da assorbire nell'organico di diritto, seguita dall'Emilia e Romagna con 2700 e il Veneto con 2500 posti. Alla Toscana ne spetterebbero 2300 e alla Campania, altra regione duramente penalizzata dalle AP, ne andrebbero 2800. Per mettere d'accordo governo e Ragioneria dello Stato servirà evidentemente qualcosa di più di una bacchetta magica per risolverel'impasse.