Proseguono i preparativi per la manifestazione indipendente organizzata dai lavoratori su Facebook in favore del pensionamento per i lavoratori precoci alraggiungimento dei 40 o 41 anni massimo di contribuzione. L'appuntamento è nato da un'iniziativadelgruppo "Giovani per lavoro e Pensioni, quota 40/41: se non ora, quando?", il qualeha pubblicato recentemente i dettagli logistici dell'iniziativa. Per quanto concerne le informazioni di base, il presidio avrà luogo il prossimo sabato 22 ottobre, dalle ore 10.30 fino alle ore 18.00 a Bologna, in Via Indipendenza.

Approfondiamo insieme i dettagli al riguardonella nostra rubrica "Parola ai comitati", riportandovi non solo tutte le informazioni utili per partecipare, ma anche le motivazioni alla base della protesta e gli obiettivi che si prefigge di raggiungere in favore dei pensionandi e dei giovani.

Pensioni e Quota 41: il programma della manifestazione

Per quanto riguarda il programma della manifestazione, la protesta avrà inizio alle ore 10.30 con un banchetto in Via Indipendenza. Dal gruppo riportano che si parlerà di previdenza e della cancellazione della Legge Fornero. Al presidio parteciperà anche il Vice Presidente della Commissione lavoro alla Camera Walter Rizzetto. Nel pomeriggio si riprenderà a partire dalle 15.30, dove sarà organizzata una conferenza in aula (in Via San Mamolo, 24) sul no al referendum.

Durante l'occasione interverranno due avvocati costituzionalisti, assieme a Raffaella Sensoli (portavoce regionale del Movimento 5 Stelle).

Lavoratori precoci e diritto alla quiescenza: le motivazioni alla base della manifestazione

In merito alle motivazioni riportate dagli organizzatori, si chiede di porre fine alle gravi situazioni di disagio sperimentate dai lavoratori in età avanzata a causa dell'improvviso irrigidimento dei requisiti di accesso all'Inps avvenuto con le ultime manovre.

"Vogliamo la quota 40 o al massimo la quota 41", si dichiaraall'interno della pagina di presentazione dell'evento. "Non si può più continuare ad ignorare la nostra sofferenza, i nostri diritti, le morti sul lavoro di sessantenni che non hanno più la forza fisica e mentaleper lavorare su di un'impalcatura o per assistere bambini in una scuola nido".

Ma il pensiero corre anche ai giovani, che in questi anni si sono trovati a sperimentare un tasso di disoccupazione giovanile preoccupante: "dov'è il ricambio generazionale? Abbiamo famiglie con disoccupati, famiglie con disabili e non abbiamo il tempo di assisterli, famiglie dove i genitori hanno perso il lavoro". In conclusione, i lavoratori aderenti al gruppo ricordano che "siamo qui per lottare anche per il futuro dei nostri figli, ai quali state togliendo il diritto a lavoro".

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