Una riforma Pensioni molto costosa, che non guarda alle giovani generazioni e che non dà pienamente le risposte da tempo attese per rimediare ai guasti della legge Fornero. Pur apprezzando le linee generali dell'intervento sulla questione previdenziale nella legge di Bilancio, il presidente dell'Inps Tito Boeri non sembra per niente convinto del piano di riforma pensioni predisposto dal Governo Renzi e comunque ancora in via di definizione.
Pensioni, Boeri boccia la riforma di Renzi
"La mia riforma costava meno", ha detto il presidente dell'Istituto nazionale per la previdenza sociale replicando alle dichiarazioni del ministro dell'Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan secondo il quale sarebbe stata troppo costosa la riforma pensioni proposta da Boeri l'estate scorsa al governo e al parlamento.
Il piano Inps prevedeva sostanzialmente nuove formule di accesso alla pensione anticipata, tagli alle pensioni d'oro e aumento delle pensioni minime. Obiettivi che il piano del governo raggiunge solo a metà, in quanto l'Anticipo pensionistico risulta fortemente penalizzato e perché il bonus quattordicesima sulle pensioni basse non tenendo conto del reddito rischia di favorire pensionati che comunque, pur prendendo la minima, non sono in difficoltà.
'Aumenta oneri sulle generazioni future'
Tra le misure previdenziali previste nella legge di Bilancio che Boeri giudica positive e importanti l'eliminazione delle ricongiunzioni onerose fra diversi enti previdenziali, ricongiunzioni che adesso saranno gratuite.
"La nuova legge di Bilancio - spiega Boeri - compie un'operazione importante sulle Pensioni: elimina le ricongiunzioni onerose fra casse previdenziali diverse. Un provvedimento che "evita - ha sottolineato il presidente Inps - di penalizzare chi cambia lavora". Meno convinto del modo in cui si sta effettuando l'operazione flessibilità con l'Anticipo pensionistico (Ape) e le penalizzazioni.
Perché, pur essendo condivisibile il principio generale, "bisogna stare attenti - ha evidenziato Boeri in un'intervista pubblicata oggi sul Corriere della Sera - a non aumentare gli oneri sulle generazioni future".