A distanza di due mesi dalla data del Test di Medicina 2016, superato anche il terzo scorrimento della graduatoria, i giochi per gli aspiranti medici che quest’anno si sono contesi i posti disponibili per l’accesso alle facoltà di Medicina in tutta Italia sono ormai pressoché fatti. Tuttavia, sebbene si avvicini anche il quarto scorrimento e la chiusura delle graduatorie la questione, come ben sanno i più esperti (soprattutto quelli che hanno tentato il discusso test più di una volta) si appresta ad inaugurare una nuova fase, quella dei ricorsi.
Secondo una tradizione negli ultimi anni affermatasi su larga scala e ormai sempre più consolidata infatti, anche quest’anno sono migliaia gli esclusi che prima di affrontare un anno in un'altra facoltà e ripresentarsi ai prossimi test di Medicina tenteranno il tutto per tutto nella consueta battaglia giudiziaria.
La domanda 16 e la graduatoria ‘falsata’
Probabilmente quella del ricorso è un’opzione che in pochi scarterebbero dopo essere stati esclusi dalle graduatorie ma, non di meno, gli ingressi in sovrannumero che negli ultimi anni sono sopraggiunti in misura sempre più consistente, da un lato rischiano di compromettere la didattica e dall’altro generano potenziali future problematiche sul mercato del lavoro delle nuove generazioni di medici.
Difficile pertanto biasimare anche i colleghi ammessi regolarmente che davanti alla questione ricorsi storcono il naso, pronti talvolta a polemizzare con chi sceglie di percorrere questa “scorciatoia”. Tuttavia, tra irregolarità e scorrettezze che sembrano una consuetudine ormai affermata, più che una scorciatoia, la via del ricorso si configura come l’unica strada per rivendicare un diritto violato.
In prima linea per la difesa di questi diritti e in generale contro il numero chiuso vi è l’UdU, Unione degli Universitari, che promuove attivamente i ricorsi di massa per le irregolarità connesse allo svolgimento dei test. Anche quest’anno si è dato il via ad una prima class action vertente la mancata sottoscrizione della scheda anagrafica (riportando peraltro già le prime vittorie), un vizio di forma che “non può negare i diritti degli studenti”, e un’altra sta per iniziare.
Oggetto della nuova battaglia legale sarà questa volta la contestata domanda numero 16 che il Miur ha annullato poiché ritenuta errata: a tutti i candidati (compreso chi non aveva risposto affatto) è stata così convalidata attribuendo gli 1,5 punti della risposta esatta, evento che potrebbe aver falsato pesantemente la graduatoria.
Come aderire al ricorso
È questa in sostanza la tesi che l’avvocato Bonetti e i suoi collaboratori sosterranno in tribunale con il nuovo ricorso sui Test di Medicina 2016 che sta per partire. Sono infatti gli ultimi giorni per partecipare all’azione legale collettiva e sperare di ottenere così l’agognato accesso alla facoltà a numero chiuso senza rischiare di perdere un anno e affrontare una nuova prova.
Per partecipare è necessario innanzitutto avere ottenuto un punteggio superiore a 60 e aver risposto alla domanda 16 selezionando l’opzione A o D oppure non aver risposto affatto (lasciando bianca la casella). Fatti salvi tali requisiti, per aderire al ricorso è necessario compilare il modulo online, versare un contributo di euro 100,00 e compilare e firmare la procura per la presa in carico inviando il tutto (insieme ai propri dati anagrafici) allo studio legale Michele Bonetti & Partners sito in Roma entro e non oltre il prossimo 31 ottobre. Per la procedura dettagliata e i link ai moduli in questione, rimandiamo al sito http://www.unionedegliuniversitari.it/test-medicina-2016-al-via-ricorso-udu-sulla-domanda-16-potranno-aderire-tutti-coloro-ottenuto-un-punteggio-superiore-60-risposto-d-non-risposto.