Gli aumenti legati al rinnovo del contratto degli statali, in conseguenza della riforma della Pubblica Amministrazione della Madia, potrebbero essere spalmati su più anni. Infatti, come scrive Il Messaggero di oggi, 14 ottobre 2016, le somme stanziate dal Governo Renzi per l'imminente legge di Bilancio potrebbero ammontare a seicento milioni di euro che andrebberoad unirsi ai trecento avanzanti dalla scorsa legge di Stabilità. Soldi non spesi finora che porterebbero il totale della cifra destinata ai bonus di aumento delle retribuzioni degli statali a novecento milioni di euro.

Riforma Pubblica amministrazione 2016, come avverrà il rinnovo contratto statali?

Spalmare i novecento milioni di euro significherebbe destinare i fondi a quattro anni, anziché a tre. Ovvero, si andrebbe a sostituire il triennio 2016/2018 con il quadriennio 2016/2019, lungo un arco temporale che sarebbe più lungo. La notizia, naturalmente, non è vantaggiosaper gli statali che attendono il rinnovo del contratto da sette anni: spalmare le risorse su un numero di anni maggiore significa, conseguentemente, ridurre la quota all'anno destinata ai bonus di merito. Proprio questi ultimi, poi, non potranno essere distribuiti ai dipendenti pubblici con il metodo "a pioggia" in applicazione della riforma Brunetta di sette anni fa.

I premi in busta paga verrebberoriconosciuti al 50 per cento del totale a un quarto degli statali maggiormente meritevoli, ma lasceranno senza aumenti un altro quarto che, secondo parametri di merito, risulteranno in fondo alla graduatoria delle pagelle.

Rinnovo contratto statali 2016: ipotesi allargamento fascia meritevoli

Entro la fine di ottobre, i tecnici del ministero della Funzione Pubblica della Madia e i sindacati torneranno a riunirsi al tavolo delle trattative per la preparazione del documento conclusivo da consegnare all'Aran, deputato nella trattativa per il rinnovo dei contratti.

Nell'incontro, ipotizza il quotidiano romano, potrebbe parlarsi dell'aumento dal 25 al 35-40 per cento della prima classe dei più meritevoli che si dividerebbero la metà della somma annua stanziata per gli aumenti di stipendio.