Il governo Renzi ha introdotto nella manovra economica per il 2017 l'Ape, ovvero l'anticipo pensionistico, per coloro che raggiunti i 63 anni di età, vogliano lasciare l'attività lavorativa con un anticipo massimo di 3 anni e sette mesi. Ma l'esecutivo avrebbe già annunciato che quanti si avvarranno di tale tipologia pensionistica non percepiranno la tredicesima mensilità. In sostanza, l'Ape, a differenza di come vengono erogate le altre tipologie di Pensioni, sarà distribuita su dodici rate e non su tredici.
Per quale motivo l'Ape non prevede la tredicesima?
Coloro che decideranno di aderire al pensionamento anticipato, potranno farlo, chiedendo un 'mutuo previdenziale' a banche o ad Istituti Finanziari, che poi verrà addebitato a rate sulle mensilità pensionistiche. Per l'espletamento delle pratiche di tale richiesta, sarà sufficiente che il pensionando si rivolga all'Inps, il quale provvederà al disbrigo della burocrazia e farà avere al futuro pensionato la somma richiesta. Essendo dunque l'Ape un sistema pensionistico basato su di un prestito, il governo, annullando la tredicesima mensilità, ha di fatto impedito che banche ed Istituti di Finanziamento si ritrovassero ad erogare cifre più onerose che avrebbero gonfiato le rate mensili che i pensionati dovranno restituire.
Contemporaneamente gli stessi si sarebbero ritrovati con un assegno pensionistico inferiore fino a più del 20-25%, ovvero, la percentuale di riduzione prevista nel caso di uscita anticipata di 3 anni e sette mesi.
Nel momento in cui un lavoratore decide di aderire all'Ape, deve tenere presente che oltre all'incombenza della restituzione del prestito, avrà anche quella di una sottoscrizione obbligatoria di una polizza assicurativa, che andrà a ripagare totalmente il prestito, nel caso di una sua morte prematura.
Quindi, niente oneri per i suoi eredi, ma indubbiamente un onere in più a suo carico. Sostanzialmente, il lavoratore deve avere la percezione dell'Ape non come di una regolare pensione, ma di un prestito bancario o da parte di un Istituto Finanziario, che dovrà impegnarsi a ripagare entro vent'anni dalla sua erogazione. Inps, Patronati ed Associazioni Sindacali, sono comunque sempre a disposizione per diverse informazioni, per altro, molte delle quali, presenti sui siti Internet.