Dopo l'incontro a palazzo Chigi tra #governo e #sindacati, sembrerebbe raggiunto finalmente l'accordo dopo le negoziazioni degli ultimi giorni sulle #Pensioni con riferimento soprattutto all' Anticipo Pensionisticoper le categorie più deboli.

I costi (e i rischi) del finanziamento volto a integrare le prestazioni ricevute da chi decide diritirarsi prima dal lavoro per alcune categorie di lavoratori saranno sostenuti dalla collettività e fino a questa mattina non era stato trovato un accordo sulle condizioni per accedere a questo beneficio.

Chi beneficerà dell' Ape Agevolata

Potranno accedere all'agevolazione, i lavoratori appartenenti a categorie che svolgono mansioni particolarmente faticose, entro il limite di un reddito mensile lordo inferiore a 1350€.Verranno considerati inclusi,tra gli altri, gli operai edili, alcune tipologie di infermieri e le maestre, i macchinisti e i guidatori di automezzi pesanti. Si tratta pertanto di una estensione rispetto alle casistiche attualmente già incluse nel novero dei lavori usuranti.

Confermato anche l'accesso per i disoccupati e i disabili sul quale non erano pendenti discussioni. Secondo il segretario della UIL Domenico Proietti il provvedimento dovrebbe partire dal maggio 2017.

41 anni di contributi per accedere alla #pensione

Il risultato che ha lasciato più soddisfatti gli esponenti dei #sindacati è l'affermazione del principio che con 41 anni di contributi si potrà andare#pensione, selavoratori precoci disoccupati o appartenenti alle categorie indicate in precedenza (infermieri maestre etc).Questa categoria include coloro chehanno versato almeno 12 mesi di contributi prima dei 19 anni.

In questo modo si risolve il nodo inerente la soglia di 63 anni, prevista in precedenza peraccedere all'Ape agevolata 63 che questa tipologia di lavoratori non avrebbe raggiunto.Anche un'altra clausola precedente, che prevedeva delle penalizzazioni per chi va in pensione prima di 62 anni non verrebbe applicata.

In pensione a spese dei giovani?

L'accordo ha un'evidente motivazione di carattere sociale, cercando di agevolare il percorso verso la pensione di cittadini che si trovano in condizioni di bisogno (disoccupati e disabili) e riconoscendo a chi ha avuto un percorso lavorativo più usurante un beneficio al momento di andare in pensione.

Non si può tuttavia non rilevare comeancora una volta prevalgano le ragioni dei meno giovani trasferendo oneri aggiuntivia carico di chi è ancora in età da lavoro ed è già gravato da oneri fiscali e contributivi molto rilevanti.