La mobilità dei docenti rappresenta la principale fonte di preoccupazione per legislatori e insegnanti. Le decisioni che il governo intenderà prendere sulla mobilità dei docenti incideranno inevitabilmente sulle reali prospettive di assunzione nel breve termine del personale precario delle Graduatorie ad Esaurimento. Se per davvero dal prossimo anno sarà rispettato il vincolo di permanenza triennale sulla provincia di immissione in ruolo, saranno più elevate le possibilità di scorrere dalle Gae. E sulla mobilità la partita oramai si gioca nelle aule dei tribunali.
Fioccano le sentenze dei giudici contro i criteri casuali dell'algoritmo alla base dei trasferimenti al nord.
La mobilità in danno dei docenti delle Gae
La legge 107, con l'introduzione dell'algoritmo per l'assegnazione del posto su ambito, ha prodotto tutta una serie di contrasti all'interno della categoria dei neo assunti che ha portato al fenomeno delle assegnazioni provvisorie a discapito dei docenti ancora in Gae. Dopo le infinite polemiche dello scorso anno, sorte tra i cosiddetti “nastrini rossi” e chi ancora attende una giusta assunzione, sul fronte del contenzioso sta pian piano svelando tutta l'illogicità del sistema dell'algoritmo. Si va dalla sentenza dello scorso 11 novembre emessa dal Tribunale di Pavia, che ha emesso una ordinanza di accoglimento contro la mobilità nazionale, a quella più recente del Tribunale di Venezia.
Il trasferimento di una insegnante lucana nella città lagunare è stato dichiarato illegittimo ieri, giorno 24 novembre 2016.
Algoritmo casuale per il Tribunale di Venezia
Non è da escludere che il rinvio in Senato degli emendamenti alla Legge di Stabilità, con la necessità di determinare le risorse necessarie per consentire la trasformazione delle cattedre da organico di fatto in organico di diritto, sia condizionata dall'esito di queste pronunce.
I costi prodotti dalle decisioni dei tribunali contro i criteri della mobilità della legge 107 vanno oltre la mera sfera economica. Bisogna rimettere mano alle assegnazioni dei docenti evitando la casualità insita nell'algoritmo ministeriale. Questo in sintesi ciò che ha detto il Tribunale di Venezia.
La sentenza in pillole
La ricorrente, assunta con la fase C del piano straordinario, aveva maggior punteggio per essere assegnata all'ambito Puglia 0001 ed invece era stata assegnata ad un ambito della provincia veneta.
Essendo anche coniugata con figli, da questo trasferimento ne derivava anche un grave pregiudizio economico. Il giudice del lavoro Dott.ssa Anna Menegazzo ha accolto le ragioni della docente lucana disponendo che fosse assegnata all'ambito Puglia 0001 o, in denegata ipotesi, a quelli viciniori Puglia 0004 e Basilicata 0001. Questo per non consentire che il criterio di assegnazione di sede sia del tutto casuale, per via dell'ordine delle preferenze espresse nella domanda, andando a violare il principio di imparzialità previsto dall'art.97 della Costituzione. Si sa infatti che chi possiede un maggior punteggio può scavalcare altri colleghi.
Aldilà di questo bisognerà che l'esecutivo apporti i giusti correttivi come detto anche da Silvia Chimienti: il governo pensi ai docenti delle gae infanzia.