Con l'introduzione della pensione anticipata Ata, le opportunità previste dal Governo Renzi per il prepensionamento si moltiplicano. Ma non tutti, data la rigidità delle condizioni di uscita, potranno beneficiare delle nuove misure, a meno che non si voglia andare incontro a penalizzazioni sulla pensione futura derivante dal prestito pensionistico di tipo volontario. Quest'ultimo è la possibilità di scelta per tutti: è necessario aver compiuto 63 anni di età ed almeno venti anni di versamenti contributivi, ma si dovrà accettare di rinunciare, secondo le prospettive del Governo Renzi, al 4,6 per cento dell'importo della pensione da moltiplicare per il numero di anni di anticipo.
Anticipando di 3 anni e 7 mesi, si arriva ad un taglio di circa un quinto della pensione. Tale decurtazione servirà a ripagare il prestito ottenuto. Naturalmente, il personale Scuola (docenti, maestri e Ata) sono altrettanto interessati alle nuove misure di pensione anticipata, ma solo una categorie potrà beneficiare dell'anticipo pensionistico social, senza decurtazioni di pensione.
Pensione anticipata social 2017: nella scuola, solo le maestre potranno accedervi
Infatti, tra coloro che potranno andare in pensione anticipata col prestito, ma senza doverlo restituire, ci sono le maestre che, secondo il recente disegno di legge di Bilancio, rientrano tra le categorie cosiddette usuranti. Potranno chiedere, cioè, l'Ape a costo zero dal 1° maggio prossimo fino al 31 dicembre 2018, insieme alle altre categorie di lavoratori che svolgono attività faticose.
Due i requisiti ai quali dovranno prestare attenzione le maestre delle scuole dell'infanzia: aver lavorato nella stessa professione almeno per sei anni in maniera continuativa ed aver già versato almeno trentasei anni di contributi.
Pensioni anticipate volontarie 2017: quanto si perde al mese di assegno
Docenti e personale Ata della scuola, invece, potranno scegliere l'anticipo pensionistico volontario: si potrà abbandonare il lavoro con non oltre tre anni e sette mesi di anticipo rispetto ai 66 anni e 7 mesi richiesti per andare in pensione di vecchiaia, ma rimborsando poi, alla maturazione di quest'ultima, il prestito ottenuto.
In tutto, si pagheranno 240 mensilità (20 anni, fino agli 86 anni e 7 mesi) e l'ammontare della rata varierà in funzione del numero di anni di anticipo e delreddito di pensione futura. Italia Oggi stima l'entità del taglio tra i 50 ed i 160 euro mensili.