Significative le novità sulle pensioni introdotte dal disegno di legge di bilancio approvata alla Camera. Quanto ai lavoratori che dal prossimo maggio 2017 accederanno all'Ape Social, vale a dire l'anticipo finanziario come garanzia pensionistica destinato a chi si trova in situazioni disagiate, essi non potranno cumulare redditi da lavoro dipendente o parasubordinato per importi superiori ad 8mila euro oppure superiori a 4.800 euro se si tratta di redditi da lavoro autonomo. Nella versione precedente, l'importo da non superare per gli autonomi era di 8mila euro.
Le modifiche del disegno di legge di bilancio
Altre novità che hanno modificato l'originaria versione dell'Ape sono: la cosiddetta Ape aziendale, che viene destinata a coloro che rientrano in un piano di ristrutturazione o trova una via di uscita dal lavoro con l’azienda: in tal caso l’onere del rimborso a carico del datore di lavoro/azienda avviene con un versamento della contribuzione in un'unica soluzione sul montante del lavoratore al momento del pagamento della prima rata dell'Ape.
La seconda novità si riferisce invece al monitoraggio sull’attuazione dell’Ape (e anche di Rita, cioè la rendita integrativa temporanea anticipata). Si prevede che il Governo, entro il 10 settembre 2018, trasmetta alle Camere una relazione sui risultati delle sperimentazioni e formuli proposte per la loro eventuale prosecuzione.
In pratica si stabilirà con la legge di Bilancio per il 2019 se queste misure innovative di finanziamento privato-pubblico per l’uscita anticipata dal mercato del lavoro saranno rese strutturali.
Gli emendamenti approvati in commissione Bilancio prevedono varie semplificazioni sulla documentazione da presentare e le scadenze da rispettare per i lavoratori impegnati in attività usuranti che chiedono il ritiro anticipato.
Mini-novità anche sul fronte dei pensionati: la no tax area viene estesa anche trattamenti pensionistici che spettano alle vittime del dovere e ai loro familiari superstiti, un allargamento dell’esenzione d’imposta che prevede oneri per 7,8 milioni coperti pescandoli dal Fondo per le esigenze indifferibili, il cosiddetto “fondo Boschi”.
Le altre più importanti modifiche al “pacchetto Pensioni” sono le seguenti: si va dall’estensione del cumulo gratuito anche ai professionisti all’allargamento dell’ottava salvaguardia ad altri 3mila ex lavoratori collocati in mobilità o in trattamento speciale edile a seguito di accordi governativi o non governativi, stipulati entro il 31 dicembre 2011. Anche questo gruppo potrà andare in pensione con i requisiti pre-Fornero (insieme con gli altri 27.700 già previsti) se il termine entro il quale hanno cessato l’attività lavorativa non supera il 31 dicembre 2014.