Dal 1° maggio 2017 si procederà con l'attuazione della nuova riforma Pensioni, con gli annessi attesi provvedimenti a favore dei lavoratori più svantaggiati. Tra questi, i più attivi nel programma di lotta alla riconquista del diritto alla pensione sono i precoci, quei lavoratori che hanno iniziato la loro carriera ancor prima di compiere 19 anni. Previsto per loro l'accesso alla pensione con 41 anni (2134 settimane) di contributi, previa l'appartenenza a una delle categorie di seguito elencate:

  • disoccupati senza ammortizzatori;
  • invalidi a partire dal 74 per cento;
  • lavoratori che assistono familiari entro il 1° grado affetti da grave disabilità;
  • lavoratori che svolgono attività usurante o lavori particolarmente gravosi.

Sono lavori usuranti:

  • lavori in galleria, cava o miniera;
  • lavori in cassoni ad aria compressa;
  • lavori svolti dai palombari;
  • lavori ad alte temperature;
  • lavorazione del vetro cavo;
  • lavori espletati in spazi stretti;
  • lavori di asportazione dell'amianto;
  • lavori notturni,
  • lavori addetti alla c.d. "linea catena".

Sono addetti a lavori particolarmente pesanti:

  • operai dell'industria estrattiva, dell'edilizia e della manutenzione edile;
  • conduttori di gru, macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni;
  • conciatori di pelli e pellicce;
  • conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante;
  • conduttori di mezzi pesanti e camion;
  • professioni sanitarie infermieristiche e ostetriche con lavoro organizzato in turni;
  • addetti all'assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza;
  • maestri di scuola dell'infanzia;
  • facchini, addetti allo spostamento merci et similia;
  • personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia;
  • operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifiuti.

Saranno coinvolti quei precoci che, oltre a configurarsi in almeno una delle classi sopra descritte, avranno versato almeno 12 mesi di contributi in età adolescenziale per lavori non sporadici ma regolarmente.

Non si terrà conto del parametro anagrafico.

Queste dunque le misure previste per i lavoratori precoci, che diverrebbero definitive in caso di mancata approvazione degli emendamenti al vaglio al momento. Tagliato fuori chiunque non figuri tra i cosiddetti precoci "svantaggiati", come pure chi, pur non essendo precoce, è disoccupato, invalido, assiste un familiare disabile o è impegnato in lavori usuranti.

Riforma Pensioni, i sindacati si pronunciano

Più fiducioso SPI Val D'Aosta: "Erano dieci anni che non si muoveva nulla; anzi, le cose andavano peggiorando", ha dichiarato Gaetano Maiorana, segretario del Sindacato Pensionati Italiani. "Con questo Protocollo finalmente si danno risposte ai pensionati e ai pensionandi con interventi sulla quattordicesima, sulla no tax area, sui lavori usuranti, sui lavoratori precoci e sulle ricongiunzioni onerose.

Non abbiamo portato a casa tutto e ci vorrà ancora del tempo per riuscire a fare a pieno quello che vorremmo, ma siamo a un buon punto di partenza".

Dal canto loro, i diretti interessati sono ancora ampiamente diffidenti. I lavoratori precoci continuano a chiedere che il testo di riforma venga integrato con l'estensione della Quota 41 a tutta la categoria, sebbene le maggioranze si siano già espresse bocciando ogni proposta di modifica.

"Le risorse sono insufficienti", si continua a ripetere dalle parti del Governo, e non più incoraggianti sono le parole dei rappresentanti sindacali. "La soluzione adottata dall'esecutivo suscita delle perplessità in quanto scarica sulla singola persona costi significativi che si rifletteranno anche pesantemente sul suo potere d'acquisto al momento dell'effettivo pensionamento", dice Fiovo Bitti a proposito dell'anticipo pensionistico.

Nel complesso, "si è davanti a una manovra che guarda più alle imprese che alle famiglie", e ciò si evincerebbe tanto dalla riforma Pensioni quanto dagli altri capitoli della legge di Stabilità. Per ulteriori aggiornamenti, clicca sul tasto "Segui" accanto alla firma.