Le ultime novità al 18 novembre 2016 sulle pensioni precoci giungono dagli ultimi emendamenti presentati che, qualora passassero, creerebbero comunque un ulteriore discrimine per la categoria dei 'quarantunisti', già delusi dalla misura così come proposta dal Governo. Le ultime news parlano infatti dell'estensione dei mestieri considerati gravosi, di ulteriori 8, rispetto agli 11 già considerati tali, che però potrebbe valere unicamente per coloro che beneficeranno dell'APE social, assegno pensionistico anticipato a costo zero.
Novità pensioni precoci, la beffa per la quota 41 continua?
Altro che ampliamento di platea come si era inteso nei giorni scorsi a partire dagli emendamenti presentati in Commissione Lavoro, estensione dei mestieri gravosi ad altre 8 categorie, riduzione del numero di anni contributivi necessari da 36 a 35 e abolizione della continuità lavorativa dei 6 anni nei mestieri gravosi per poter rientrare nella misura. Ora si apprende che le migliorie potrebbero passare solo per l'APE social, lasciando tutto invariato per quanti dovrebbero accedere al beneficio della Quota 41. Si può solo immaginare come monterà lo sdegno dei lavoratori precoci che già non erano per nulla soddisfatti di un aumento di platea limitato e di una differenziazione interna alla categoria.
Ora pare, dal momento che gli emendamenti sono al vaglio della Camera, che le cose potrebbero ulteriormente peggiorare. Gli emendamenti che dovrebbero veder la luce sono quelli decisi dal Comitato per le Pensioni in modo trasversale, dove i membri che vi appartengono li hanno sottoscritti, questa la decisione presa dai vari capigruppo in accordo con Tesoro e Gruppo do Bilancio che ha iniziato l'analisi degli emendamenti.
Quali migliorie non riguarderebbero la quota 41, lasciando fuori i precoci?
Sono emerse altre due richieste di emendamento che lascerebbero dai 'vetri' i lavoratori precoci, tra queste la richiesta di un aiuto maggiore per chi cura un parente di primo grado malato, ma solo per chi usufruirà dell'APE social, e non dunque per chi opterà per quota 41 e APE volontaria, revisione di cui però, al momento, non sono noti i dettagli.
Il secondo emendamento concerne la riduzione di invalidità necessaria per poter usufruire della misura che scenderebbe dal precedente limite del 74% al 60%. Oltre appunto l'estensione, come anticipato prima, dei mestieri considerati gravosi che aumenterebbero solo per l'APE social. Pare dunque che per i precoci nulla cambierà, a meno che non passi la mozione presentata dal Movimento 5 Stelle al Senato che chiede l'estensione della quota 41 a tutti i precoci indistintamente dall'età anagrafica. Le ragioni della mozione sono state rese pubbliche da Nunzia Catalfo, portavoce 5 Stelle, che su Facebook ha pubblicato un post.
Obiettivamente, non per essere pessimisti, ma stando a come stanno evolvendo le cose pare sempre più difficile che la quota 41 possa vedere, almeno nel breve periodo, un ampliamento di platea. Siamo comunque certi che i lavoratori precoci non si arrenderanno a questa ennesima ingiustizia e si opporranno a questo ulteriore discrimine.
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