Saranno 30700 i lavoratori esodati a causa della Manovra Fornero del 2011 che riusciranno a fruire delle nuove tutele di legge previste con l'8va salvaguardia parlamentare. Il dato emerge dopo la prima approvazione della legge di bilancio alla Camera, dove la discussione parlamentare ha visto crescere il numero dei soggetti tutelati di circa 3000 unità. Di fatto, si tratta della conseguenza diretta della modifica avvenuta sul criterio di accesso per i lavoratori in mobilità, che hanno visto spostare la data utile per la tutela di welfare dal 31/12 del 2012 allo stesso giorno del 2014.
È importante chiarire che i criteri di accesso restano comunque ben definiti: sarà necessario infatti aver maturato il diritto alla quiescenza sulla base delle regole previgenti entro tre anni dalla fine della mobilità o del trattamento dedicato agli edili. La maturazione dei requisiti contributivi potrà avvenire anche grazie al ricorso ai contributi volontari, sebbene con il vincolo dei 36 mesi successivi al termine dell'indennità percepita per la mobilità. Attenzione anche alla presentazione della domanda di accesso, che dovrà essere presentata tassativamente entro il primo marzo del 2017, pena la perdita del diritto.
Pensioni anticipate e opzione donna, le ultime novità per l'ultimo trimestre
Con il passaggio alla Camera della legge di bilancio è arrivato l'ok anche all'allargamento della platea delle lavoratrici che desiderano fruire dell'opzione donna. Nella pratica si estende la possibilità di ricorrere alla pensione anticipata con almeno 57 anni di età (se dipendenti, 58 se lavoratrici autonome) e 35 anni di versamenti anche alle lavoratrici del quarto trimestre 2015, nate nel 1957/58.
L'emendamento proposto dalla Commissione lavoro e ripreso successivamente dal relatore garantisce infatti l'estensione "alle lavoratrici che non hanno maturato entro il 31 dicembre 2015, i requisiti anagrafici previsti dall'articolo 1, comma 9 della legge 243/04 per effetto degli incrementi della speranza di vita".
Raggiunto lo scopo, si pensa al futuro: apre il Comitato OD Social
Nel frattempo arrivano interessanti novità anche in merito ai gruppi organizzati dalle lavoratrici a tutela del proprio diritto al pensionamento. Negli scorsi giorni è stata infatti annunciata la chiusura del Comitato Opzione Donna per raggiungimento degli scopi originari, mentre contemporaneamente prenderà corpo un nuovo punto di riferimento per le lavoratrici. Si tratta del Comitato Opzione Donna Social, fondato da Orietta Armiliato e Anna Rampello, con l'obiettivo di supportare tutte le attività connesse alla legge 243 del 2004.
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