La Quota 41 per tutti per l'accesso al pensionamento dei lavoratori precoci senza se e senza ma: a chiederlo al Governo Renzi, proponendo una mozione al Senato nell'ambito del dibattito parlamentare sulla riforma Pensioni inclusa nella legge di Bilancio 2017, è il Movimento 5 stelle di Beppe Grillo. E' la senatrice Nunzia Catalfo la prima firmataria della mozione M5s che porta anche la firma dei senatori Morra, Castaldi, Puglia, Cioffi, Gaetti, Montevecchi, Girotto, Paglini, Donno e Bulgarelli.
Pensioni, i pentestallati chiedono la Quota 41 per tutti i lavoratori precoci
La mozione che va anche a favore dei lavoratori precoci che dovrebbe essere discussa in aula durante l'esame della legge di Bilancio 2017 a Palazzo Madama, impegnerebbe l'esecutivo a modificare il piano di riforma pensioni e a reperire le necessarie risorse finanziarie per dare risposte adeguate su alcune questioni ancora aperte sul fronte previdenziale, tra le quali la soluzione Quota 41 di anzianità contributiva a prescindere dall'età anagrafica e senza penalizzazioni per tutti i lavoratori precoci. I grillini auspicano una riforma pensioni che riesca a garantire "a tutti i lavoratori - si legge nella mozione - la possibilità di scelta nell'accesso alla pensione di vecchiaia e tenga conto quanto più possibile - viene sottolineato dai parlamentari pentastellati - della tutela delle fasce reddituali più deboli e prevedendo".
Proposto ulteriore ampliamento platea beneficiari no tax area pensionati
Nel dettaglio, a proposito dei lavoratori precoci, i senatori del Movimento 5 stelle chiedono "la possibilità d'accesso al trattamento pensionistico per i lavoratori che abbiano maturato 41 anni di contributi - si legge nella mozione presentata a Palazzo Madama - senza alcun limite anagrafico".
I parlamentari del movimento guidato da Beppe Grillo chiedono al Governo Renzi anche di estendere ulteriormente la platea dei beneficiari della no tax area pensionati già ampliata rispetto a prima nel piano dell'esecutivo. Si chiede inoltre l'aumento delle pensioni minime "ad una cifra almeno superiore alla soglia di rischio di povertà - spiegano nella mozione di senatori M5s - calcolata secondo gli indicatori utilizzati da Istat e da Eurostat, attualmente fissata - ricordano - a 780 euro".
A proposito di quello che fu ribattezzato impropriamente come bonus Poletti, i grillini chiedono la "restituzione a favore dei cittadini interessati dell'intera quota di pensione non versata" in attuazione della sentenza 70/2015 della Consulta.