Tra le varie misure previste dalla riforma Pensioni del Governo Renzi introdotta nella legge di Bilancio 2017/2019 già varata dalla Camera che dopo il referendum del 4 dicembre passerà all'esame del Senato, anche la ricongiunzione gratuita e non più onerosa dei contributi pensionistici. versati in diversa casse previdenziali. Si tratta di "un'operazione - ha dichiarato il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali sottolineando l'importanza di questa misura - che supera una vecchia ingiustizia".

Pensioni, ricongiunzioni gratuite in arrivo con la riforma Renzi

Entrando più nello specifico nel corso di un video-collegamento con il forum dei consulenti del lavoro a Roma, il titolare del dicastero di via Veneto ha spiegato che il provvedimento che dispone le ricongiunzioni gratuite dei contributi previdenziali "sana una anomalia" in quanto "pagare i contributi e poi il cumulo - ha sottolineato il ministro Poletti - non è una cosa giusta". Dello stesso avviso il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini, responsabile dello Staff Economico @ Palazzo Chigi che ha coordinato in questi mesi il tavolo di confronto con i sindacati sulla riforma pensioni che oltre alle ricongiunzioni gratuite introduce nuovi elementi di flessibilità in uscita dal lavoro con l'Anticipo pensionistico, che proroga seppur di poco la formula sperimentale di Opzione donna e che salvaguardia a quanto pare in maniera definitiva tutti gli esodati oltre ad aumentare le pensioni più basse con il bonus quattordicesime ed estendere la no tax area pensionati.

Nuovi interventi di Poletti e Nannicini sul cumulo gratuito

Da parte del Governo Renzi, sulle ricongiunzioni gratuite, "c'è l'impiego - ha dichiarato Nannicini all'Ansa - di risorse importanti e crescenti nel tempo". Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio sulla stessa lunghezza d'onda di Poletti. "Investiamo quasi mezzo miliardo - ha spiegato Nannicini - per coprire e sanare quella che anch'io - ha sottolineato come - ritengo sia un'ingiustizia".

Intanto, a proposito di "ingiustizie", la riforma pensioni Fornero varata nel 2011, per effetto dell'innalzamento drastico dell'età pensionabile, ha fatto sì che "nel 2013-2014 siano state almeno 35.000 le mancate assunzioni", secondo i dati di una ricerca dell'Isfol i cui dati sono stati anticipati oggi durante una conferenza stampa.