In arrivo un nuovo venerdì nero per chi deve viaggiare a causa dello sciopero dei treni indetto da alcuni sindacati e che coinvolgerà Trenitalia, Trenord e Italo. L’agitazione è stata proclamata dai sindacati CUB Trasporti, SGB Sindacato Generale di Base, USB Lavoro Privato Trasporti e il CAT Coordinamento Autorganizzato Trasporti e sicuramente creerà non pochi disagi alla circolazione ferroviaria nell’orario di svolgimento, dalle 00:00 alle 21:00 di venerdì 25 novembre.

Orario sciopero Trenitalia e Italo e fasce di garanzia

Lo sciopero del 25 novembre coinvolgerà i lavoratori di Trenitalia e di Ntv, che gestisce i treni ad Alta Velocità Italo.

Sul sito delle due aziende verranno pubblicati gli elenchi dei treni che circoleranno regolarmente, ma i disagi maggiori si registreranno sicuramente per i treni regionali che, nonostante la previsione di due fasce di garanzia, dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21, comporterà numerose cancellazioni dall’orario di Trenitalia. Per questo motivo, l’azienda stessa consiglia di verificare la situazione dei treni circolanti direttamente in stazione.

Sciopero Trenord, orario e fasce di garanzia

In merito allo sciopero dei treni del 25 novembre prossimo, Trenord ha pubblicato sul suo sito un comunicato nel quale si avvisano i viaggiatori che i treni regionali, suburbani e a lunga percorrenza di Trenord potranno subire ritardi o cancellazioni.

Circoleranno regolarmente solo i treni programmati nell’orario delle fasce di garanzia, dalla 6 alle 9 e dalle 18 alle 21. Si prevedono disagi anche per quanto riguarda i collegamenti dell’aeroporto di Malpensa con Milano e con Bellinzona.

I motivi dello sciopero dei treni del 25 novembre

Il nuovo sciopero dei treni di venerdì 25 novembre, proclamato da CUB Trasporti, SGB Sindacato Generale di Base, USB Lavoro Privato Trasporti e il CAT Coordinamento Autorganizzato Trasporti, vuole essere una protesta contro la privatizzazione del servizio ferroviario, in difesa del trasporto come servizio pubblico.

Non mancano, nelle motivazioni, riferimenti alla legge Fornero e alle nuove regole introdotte dal Jobs Act che hanno introdotto una sempre maggiore precarizzazione del modo del lavoro.