Le ultime notizie scuola ad oggi, giovedì 17 novembre 2016, riguardano l'ufficializzazione del No da parte della Corte di Cassazione ai quattro quesiti referendari indetti per l'abolizione di parti critiche della legge 107. Come vi abbiamo anticipato qualche settimana fa e come senz'altro saprete, le firme raccolte per i referendum non hanno raggiunto la quota minima di 500.000 o, per lo meno, la Cassazione non ha ritenuto che fossero tutte valide.

Ultime news scuola, giovedì 17 novembre 2016: Giannini 'Fronte del Sì alla Buona Scuola si sta rafforzando'

Non poteva mancare, a questo proposito, il commento del ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini che, naturalmente, ha accolto con soddisfazione l'ufficializzazione della notizia: 'E' la conferma formale di quanto era già emerso in precedenza - ha sottolineato l'onorevole Giannini, precisando come 'il fronte del SI alla riforma Buona Scuola si sta rafforzando sempre di più'.

La responsabile dell'istruzione in Italia, rispondendo ai giornalisti intervenuti alla presentazione dei primi risultati derivanti da Piano straordinario di ispezioni nelle scuole paritarie, ha ammesso, in ogni caso, come possa restare una 'prospettiva critica all'interno della scuola' nonostante il fallimento di questo tentativo popolare di abrogare parti della riforma.

Giannini su Buona Scuola 'Dirigenti, genitori, docenti e studenti hanno capito che stiamo facendo cose nuove'

'Dirigenti, insegnanti, genitori e studenti hanno capito che si stanno facendo delle cose nuove per la scuola - ha dichiarato il ministro Giannini - il lo vedo girando l'Italia e non può che farmi piacere che sia stato formalizzato questo risultato'.

Un bello spot, insomma, per il governo in vista del prossimo referendum costituzionale del 4 dicembre e probabilmente la soddisfazione del numero del Miur è proiettata anche in vista del voto elettorale. Bisognerà vedere se l'equazione (non matematica) che riguarda il mancato raggiungimento delle firme per l'abrogazione di quattro punti critici della Buona Scuola produrrà lo stesso effetto anche in occasione del voto per il referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre.