Pensioni, giustizia e decreto milleproroghe: è scontro tra l'Associazione nazionale magistrati e il Governo Gentiloni che sul fronte previdenziale oltre a completare la riforma avviata dal Governo Renzi deve attuarla con i decreti attuativi - dall'Ape volontario e social all'estensione di Opzione donna - da predisporre entro marzo 2017. "Contrariamente a quanto annunciato - si legge in una nota dell'Anm rilanciata dall'Ansa - apprendiamo che nel decreto milleproroghe approvato stamane il governo non ha adottato - prosegue la nota - alcun intervento correttivo al dl 168/2016.

Né sul lato delle pensioni - viene specificato - né su quello del termine per la legittimazione ai trasferimenti, neanche per i magistrati più giovani".

Pensioni, l'Anm all'attacco del Governo Gentiloni

Da una lettura veloce del decreto milleproroghe varato oggi dal cdm non sembrano esserci nemmeno altri interventi sulla previdenza di cui si è parlato in questi giorni. Ad incalzare il governo sulla riforma pensioni in queste ore ci sono anche i sindacati. L'Associazione nazionale magistrati lamenta il fatto che nei prossimi giorni diversi magistrati "saranno collocati a riposo, andando a peggiorare - viene sottolineato nella nota stampa - la drammatica carenza di organico, con la consapevolezza di essere stati discriminati".

L'Anm sulle pensioni per i giudici evidenzia che il Governo Gentiloni non ha dato seguito agli impegni politici assunti dal Governo Renzi e in particolare dal ministro della Giustizia Andrea Orlando. L'Associazione nazionale magistrati sta dunque "valutando ogni possibile iniziativa da adottare - si legge nella nota stampa - in conseguenza di questo incomprensibile vulnus alla positiva interlocuzione che sembrava essersi concretizzata - conclude la nota - negli ultimi mesi nell'interesse superiore dei cittadini".

Dure critiche dunque all'esecutivo guidato dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni da parte dei magistrati in materia di pensioni. L'Anm non esclude di scendere in piazza o di promuovere comunque una mobilitazione per far sentire le proprie ragioni al Governo Gentiloni e chiedere il rispetto degli impegni assunti dal precedente esecutivo guidato dal premier Matteo Renzi.