Le ultime notizie Scuola, ad oggi, venerdì 30 dicembre 2016, riguardano naturalmente l'accordo raggiunto nella mattinata di ieri tra Miur e sindacati per ciò che concerne la nuova mobilità 2017/8.

Ai commenti soddisfatti delle principali sigle sindacali (Cgil, Cisl, Uil e Snals) si contrappone il deciso attacco dei sindacati di base, per nulla soddisfatti dell'intesa raggiunta, considerata come un accordo che 'accetta l'ideologia di fondo della legge 107'.

Mobilità docenti, duro attacco da USB Scuola: ultime notizie venerdì 30 dicembre

A sostenerlo è USB Scuola che, attraverso una nota, sottolinea come l'obiettivo principale sarebbe stato quello di costringere il governo a piegarsi, in ragione della cocente sconfitta patita in occasione del voto referendario dello scorso 4 dicembre.

Invece, tutto ciò non è accaduto perchè la chiamata diretta e gli ambiti territoriali resteranno, proprio perchè 'i sindacati collaborazionisti' non hanno contribuito alla vittoria referendaria.

USB Scuola crede fermamente che il nuovo accordo sulla mobilità non farà altro che generare ancora caos, contribuendo a dividere ancora di più i lavoratori, senza contare il 'superlavoro' a cui saranno chiamati i tribunali.

Precari e docenti di ruolo si 'scanneranno' per 'briciole di posti'

Secondo USB Scuola, lo scenario futuro vedrà contrapporsi da una parte i docenti precari delle graduatorie ad esaurimento e dall'altra i docenti di ruolo, pronti a 'scannarsi' per riuscire ad avere una cattedra. Invece di trasformare un cospicuo numero di posti (50000) dall'organico di fatto all'organico di diritto, senza contare i posti in deroga sul sostegno, i docenti delle GaE e quelli di ruolo avranno solo le 'briciole'.

Il sindacato di base si chiede, inoltre, a cosa serva questo accordo sulla mobilità senza il ritiro dei tagli agli organici degli ultimi 10 anni o senza l'adeguamento del tempo scuola nelle regioni del sud.

L'accusa mossa da USB Scuola alle principali sigle sindacali è quella di aver fornito, ancora una volta, la stampella al governo traballante, confermando la loro 'funzione servile'. 'Noi non ci caschiamo' conclude la nota del sindacato di base, facendo ancora una volta riferimento al voto del 4 dicembre.