Sarebbero circa 35 mila i lavoratori che hanno già adesso i requisiti per richiedere l'Anticipo pensionistico sociale introdotto dalla riforma Pensioni targata Renzi-Poletti ora in fase di attuazione. Sarebbero invece circa 25 mila all'anno i lavoratori precoci che potranno usufruire dei benefici per l'uscita "anticipata" dal lavoro con Quota 41 di anzianità contributiva. A dare i numeri è il consigliere economico di Palazzo Chigi in materia di previdenza e lavoro, Marco Leonardi, l'uomo chiave della riforma pensioni che dovrà proseguire il lavoro lasciato a metà dall'ex sottosegretario alla presidenza del consiglio Tommaso Nannicini escluso dal nuovo governo guidato dal premier Paolo Gentiloni.

Pensioni, Leonardi smentisce 'indiscrezioni giornalistiche' su rinvio riforma

"L’Ape agevolata - ha spiegato Leonardi in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera - sarà sperimentata per due anni: 2017-2018". Nessuno slittamento per l'attuazione della riforma pensioni a causa della manovra correttiva chiesta all'Italia dalla Commissione europea. L'Ape si farà, il decreto arriverà entro i primi di marzo, la nuova misura per l'uscita anticipata dal lavoro col prestito previdenziale entrerà in vigore dal primo maggio. Non verranno toccate - secondo quanto rassicura Leonardi smentendo le indiscrezioni giornalistiche che nelle ultime ore avevano provocato allarme - nemmeno le altre misure, dall'Opzione donna ai benefici per i lavoratori precoci passando per l'aumento e l'estensione della quattordicesime sulle pensioni.

'Sono circa 35 mila i lavoratori che hanno già i requisiti per l’Ape agevolata'

A proposito dell'Ape sociale "i lavoratori che quest’anno hanno tra i 63 e i 66 anni e hanno i requisiti contributivi - ha spiegato Leonardi illustrando i dati elaborati dallo Staff Economico @ Palazzo Chigi - sono circa 300 mila. Di questi - ha aggiunto il consulente del governo - circa 35 mila hanno i requisiti per l’Ape agevolata, l’assegno mensile fino a 1.500 euro a carico dello Stato.

Nel 2018 - ha spiegato - scenderanno a 18/20 mila". Nell'intervista rilasciata al Corriere della Sera, Leonardi smentisce, così come chiesto dal presidente della commissione Lavoro della Camera Cesare Damiano, il rischio di rinvio o modifiche della riforma pensioni. E parla anche dei numeri relativi ai benefici per i lavoratori precoci.

"C’è poi - ha detto il consulente economico di Palazzo Chigi - l’uscita anticipata con 41 anni di contributi per i lavoratori precoci, quelli che hanno cominciato da minorenni - ha proseguito - e che rientrano nelle stesse categorie dell’Ape agevolata: una misura strutturale - ha spiegato Leonardi - che interesserà 25 mila persone all’anno".